Santanchè abbarbicata alla poltrona dice che nessuno le ha detto di dimettersi. Ma...
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Santanchè abbarbicata alla poltrona dice che nessuno le ha detto di dimettersi. Ma...

La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha ribadito di non aver mai ricevuto richieste di fare un passo indietro in merito alla sua posizione. Ma sulla cassa Covid ci potrebbe pensare

Santanchè abbarbicata alla poltrona dice che nessuno le ha detto di dimettersi. Ma...
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24 Gennaio 2025 - 15.24


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Abbarbicata alla poltrona. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, ha ribadito di non aver mai ricevuto richieste di fare un passo indietro in merito alla sua posizione. Ha sottolineato la sua serenità nell’affrontare le questioni legali, affermando: “Ho sempre detto che sono assolutamente tranquilla perché so come sono le questioni nel merito. Ho sempre detto che se dovesse arrivare un giudizio sulla cassa Covid, dove capisco che ci potrebbero essere delle implicazioni politiche, non avrei esitato a fare un passo indietro ma non siamo a questo punto, continuiamo a fare il mio lavoro”.

Santanchè si è poi espressa in merito al clima mediatico: “Oggi sono qua, poi a Gedda assolutamente tranquilla perché ‘male non fare, paura non avere’. Ho una situazione psicologica di assoluta tranquillità. Mi dispiace molto per questo assalto mediatico”.

A chi le ha chiesto come vanno i rapporti con la premier Giorgia Meloni, la ministra ha risposto in modo diretto: “Come sempre, come sempre”. Questa dichiarazione è stata rilasciata a margine dell’inaugurazione della 17/a edizione del Motor Bike Expo a Verona.

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Riguardo al rinvio a giudizio per false comunicazioni su una posta di valutazione, Santanchè ha precisato: “Non ho mai detto a nessuno che avrei dato le dimissioni sul rinvio a giudizio sulle false comunicazioni per una posta di valutazione, ho sempre detto che sulla cassa integrazione avrei fatto se fossi stata rinviata a giudizio, cosa che per adesso non c’è, un passo indietro perché ne capisco le motivazioni politiche. Su questa questione del falso in bilancio, sulla posta di valutazione non c’è nessuna implicazione politica, non c’è dolo, non c’è danno e io sono certa che sarò assolta per cui sono assolutamente tranquilla”.

La ministra ha poi spiegato: “Se io chiedessi a voi su cosa è il mio rinvio a giudizio, credo che nessuno saprebbe rispondermi. Sono false comunicazioni su una posta di valutazione, quindi un reato molto valutativo, che si basa su perizie tecniche, dove io voglio difendermi nel processo. Su questa cosa non ho mai detto a nessuno che avrei pensato di dimettermi”.

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Il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, ha commentato la situazione affermando che non esiste alcun problema formale: “Finché non c’è sentenza definitiva non c’è colpevolezza, quindi non c’è nessun problema dal punto di vista formale”. Durante un’intervista al programma Start su Sky TG24, ha aggiunto: “Nessuno si può permettere, né tecnicamente né politicamente, di dare un consiglio a chi è in queste situazioni. Si tratta di una decisione individuale. Se vi fosse un automatismo di fronte a un rinvio a giudizio, o di fronte anche a una sentenza di primo grado, vi sarebbe la corsa a gestire e accelerare processi nei confronti di individui politici se l’effetto automatico fosse quello di provocare le dimissioni. E questo è un problema che può…”

Queste dichiarazioni riflettono il dibattito in corso sulla gestione delle questioni giudiziarie e politiche.

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