“Alla luce delle notizie di particolare gravità emerse nelle ultime ore, con episodi sconcertanti in provincia di Padova e a Roma, ritengo urgente informare il Parlamento. Confido di essere in Aula già questa settimana”. Così dichiara il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini in una nota diffusa dal Mit.
Un tempismo perfetto, verrebbe da dire: ancora una volta, Salvini non perde l’occasione per cercare alibi e sviare l’attenzione dai problemi che non riesce a gestire. Mentre i disservizi e i ritardi accumulati dal sistema ferroviario fanno ormai parte del paesaggio quotidiano, ecco che spuntano i sabotaggi come nuova scusa su cui puntare il dito.
Gli episodi a Padova e a Roma
Il gruppo Fs ha denunciato il ritrovamento di una catena appesa alla rete elettrica della stazione di Montagnana (Padova) e un tentativo di sfondamento di una centralina a Roma Aurelia. “Ringrazio donne e uomini del gruppo Fs che, dopo l’esposto per troppi incidenti anomali, sono mobilitati anche per presidiare i punti più delicati delle linee ferroviarie”, conclude Salvini.
E mentre il vicepremier esprime gratitudine, la realtà sembra raccontare una storia diversa. Di fronte a problemi sistemici e a una gestione che fa acqua da tutte le parti, le catene e le centraline diventano l’ennesima cortina fumogena. Salvini, ancora una volta, si rifugia nella strategia del “non è colpa mia”, spostando l’attenzione su improbabili complotti piuttosto che affrontare le vere responsabilità.
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