“Ho sempre pensato che la definizione di progressismo ‘indipendente’ di Conte fosse ambigua. Avevo ragione e in questa intervista conferma di non essersi mai spostato dalle posizioni assunte quando governava con Salvini: prostrati davanti a Putin e Trump, arrendevoli di fronte all`invasione russa dell`Europa, porti chiusi ai migranti, euroscettici. Una sorta di ‘progressismo salviniano’, insomma, una formula ambigua che rifiutiamo con fermezza”.
Lo scrive su X il segretario di Più Europa Riccardo Magi, commentando l’intervista odierna del leader M5s Giuseppe Conte alla Stampa.
“+Europa – prosegue Magi – continua a credere che la Resistenza ucraina sia la resistenza europea e che alla sfida delle migrazioni serva una risposta europea. Non sarà dipingendo un’Europa guerrafondaia e ribaltando la realtà storica dell’attacco imperialista di Putin che si conquisterà una pace giusta. E non sarà con il populismo rossobruno che si otterranno conquiste progressiste per il benessere dei cittadini italiani al di fuori del rafforzamento politico dell’Europa. Su questo, una coalizione autenticamente progressista deve avere le idee chiare”.