Su Netanyahu rissa a destra, Tajani: "La politica estera è una cosa seria, non la fa Salvini"
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Su Netanyahu rissa a destra, Tajani: "La politica estera è una cosa seria, non la fa Salvini"


Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo a una domanda sulle dichiarazioni di Matteo Salvini riguardanti il pronunciamento della Corte Penale Internazionale su Benjamin Netanyahu.

Su Netanyahu rissa a destra, Tajani: "La politica estera è una cosa seria, non la fa Salvini"
Tajani e Salvini
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23 Novembre 2024 - 12.24


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C’è un mandato di cattura della Corte penale Internazionale e l’Italia, che ha sottoscritto gli accordi di Roma, è obbligata a eseguirlo. Poi arriva Salvini a fare lo sborone. «La politica estera si deve fare in maniera costruttiva. È una cosa seria. Ogni parola va pesata, ponderata, calibrata. C’è di mezzo un Paese. E quindi la linea viene espressa dal presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri».

Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista a Repubblica, rispondendo a una domanda sulle dichiarazioni di Matteo Salvini riguardanti il pronunciamento della Corte Penale Internazionale su Benjamin Netanyahu.

«Un leader di partito parla di quello che vuole, ma restano opinioni politiche di leader di partito, che però non diventano automaticamente la linea dell’esecutivo. Io tendo a evitare di rispondere a nome del governo su questioni legate alle competenze degli altri ministri».

Detto questo, Tajani ribadisce la linea del governo: «Vogliamo prima leggere le carte, capire le motivazioni della sentenza, ragionare su cosa sostiene la Corte. Noi riconosciamo e sosteniamo la Corte penale. Ma lo facciamo ricordando che deve avere sempre una visione giuridica e non politica. Nel pieno di una guerra di questa violenza il primo obiettivo degli Stati, e della Repubblica italiana, è quello di trovare alleanze politiche per fermare le morti a Gaza e in Libano, per ritornare a un percorso diplomatico. Noi dobbiamo portare la pace a Gaza, non dobbiamo credere che portare qualcuno in carcere aiuti la pace».

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