Schlein dopo il volo del Pd predica unità e umiltà: "No all'autosufficienza, sono vittorie di squadra"
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Schlein dopo il volo del Pd predica unità e umiltà: "No all'autosufficienza, sono vittorie di squadra"

Elly Schlein parte dai numeri delle Regioni al voto nel 2024 per motivare il suo «stiamo arrivando» a Giorgia Meloni.

Schlein dopo il volo del Pd predica unità e umiltà: "No all'autosufficienza, sono vittorie di squadra"
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21 Novembre 2024 - 00.20


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Da sei a uno, a quattro a tre. Elly Schlein parte dai numeri delle Regioni al voto nel 2024 per motivare il suo «stiamo arrivando» a Giorgia Meloni. Poi snocciola le percentuali ottenute dal Pd in Emilia Romagna e Umbria. Nel fortino rosso i dem hanno raggiunto il 43%, «sono 8 punti in più dalle scorse regionali, 7 in più rispetto alle Europee e addirittura 15 in più rispetto alle Politiche del 2022. In Umbria siamo arrivati al 31% ed è una soddisfazione e una grande responsabilità.

Il Pd dopo la sconfitta del 2022 alle Politiche ha rialzato la testa, ha ritrovato un’anima e una fortissima connessione con la sua gente: sanno dove trovarci», esulta la segretaria. Nessuna arroganza, però. «Sono state vittorie collettive, vittorie di squadra. Ogni forza politica e civica ha dato il suo contributo», ribadisce, individuando la «cifra» del successo «in due concetti fondamentali: unità e umiltà».

E’ solo insieme, è il ragionamento, che la destra si può battere. E se è vero che i numeri del Pd sono importanti rispetto a quelli degli alleati e da più parti viene invocato il modello `Quercia-cespugli´, Schlein non intende rivendicare, non in questo momento almeno, i rapporti di forza: «Non abbiamo nessuna presunzione di autosufficienza nemmeno di fronte a questi risultati del Pd – dice chiaro – Noi saremo ancora più unitari di prima».

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Ecco allora che a chi le chiede se pensa adesso ad assumere la leadership, Schlein risponde: «Piedi per terra e lavorare, nelle prossime settimane farò quello che ho fatto da segretaria dal primo giorno: ricostruire il profilo del partito e ricucire un rapporto con le persone che non hanno più fiducia in noi». Guai, poi, a parlare di palazzo Chigi. Ci pensa? «Lo farei se fosse libero, per ora penso a fare la segretaria del Pd e a costruire la coalizione», insiste.

Poi, l’attacco a Giorgia Meloni: «Si è chiusa nel palazzo e ha perso il contatto con i problemi reali delle persone», dice, e annuncia la volontà di voler continuare a fare il contrario. «Non resteremo a guardare lo smantellamento della sanità pubblica. Proseguiremo la mobilitazione che abbiamo fatto in queste settimane sulla difesa della sanità pubblica, continueremo ad andare negli ospedali e nei luoghi di cura. La destra vuole una sanità a misura del portafoglio delle persone, non non accettiamo che il servizio sanitario nazionale venga smantellato. L’autonomia differenziata rischia di dare il colpo di grazia alla sanità pubblica», attacca.

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La battaglia per la sanità sarà una di quelle condivise con tutte le opposizioni. Perché è di temi che Schlein vuole continuare a parlare. «In Liguria abbiamo perso di un soffio. Quando ci concentriamo sui problemi delle persone invece che discutere di perimetri, le cose vanno diversamente, come abbiamo visto in Umbria ed Emilia-Romagna», insiste. E allora la leader «non si intromette» nelle vicende del M5S, «certo – ammette – è interesse del Pd avere alleati solidi». Quanto al centro, che per Matteo Renzi è «indispensabile» per vincere, la leader taglia corto: «Massima unità possibile, ma attorno a un progetto coerente». Avanti, insomma, mettendo «il risultato straordinario del Pd a disposizione di una coalizione che cresce», perché sottolinea la leader «non ho mai interpretato il rapporto con le altre forze come competitivo». «Le piazze, quando siamo insieme, ci gridano `unità´, non `ma, sì, forse´. Questa destra preoccupa».

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