Sergio Mattarella: "Sconcertanti le critiche alla Ue da parte dei suoi protagonisti"

Mattarella ha quindi invitato a "riflettere, allargare gli orizzonti e quindi assumere soluzioni per le sfide che il mondo si trova ad affrontare a partire dalla sostenibilità".

Sergio Mattarella: "Sconcertanti le critiche alla Ue da parte dei suoi protagonisti"
Sergio Mattarella
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6 Settembre 2024 - 09.51


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Sergio Mattarella era al workshop Thea di Cernobbio, durante un suo video messaggio ha sottolineato che abbattere il debito pubblico è una “necessità ineludibile”, spiegando che “sul fronte del debito l’Italia ha pagato più interessi di quelli pagati insieme da Francia e Germania, eppure è un pagatore affidabile” e sottolineando che l’andamento dei tassi “è un termometro opinabile”.

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“Molta strada resta da fare per dare razionalità a un mercato dei titoli pubblici che tenga conto anche della situazione della ricchezza delle famiglie – ha proseguito -. Una dimensione europea potrebbe costruire verità. Non un invito a trascurare il debito, che è necessario abbattere, ma invito a completare l’edificio finanziario europeo”. Mattarella ha quindi invitato a “riflettere, allargare gli orizzonti e quindi assumere soluzioni per le sfide che il mondo si trova ad affrontare a partire dalla sostenibilità”.

“Le critiche rivolte al progetto europeo lo vogliono di volta in volta come una mera utopia consolatoria, frutto delle sofferenze della Seconda guerra mondiale oppure lo definiscono talvolta come espressione funzionale di un passo ulteriore del modello di sviluppo proprio alla globalizzazione capitalistica internazionale”. 

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“L’eredità dei passi che sono stati compiuti può essere assunta, a badare al dibattito contemporaneo presenti in alcuni paesi europei, tra la considerazione dell’appartenenza alla Unione come un vincolo talora soffocante per coloro che vi hanno aderito oppure come un’opportunità, forse l’unica per il nostro continente collocato in un mondo, i Brics insegnano, fatto sempre più di giganti”. 

“Sovente i critici omettono due aspetti: anzitutto l’Ue è il primo esercizio di questa natura caratterizzato dalla partecipazione dei popoli alla decisione. Inoltre, le scelte che talvolta sono oggetto di polemiche a livello locale, sconcertanti quando derivano da protagonisti che hanno preso parte a questi passaggi, sono il frutto non di normative imposte da oscuri poteri, bensì sono concordate in sede comunitaria tra i governi nazionali, la Commissione, il Parlamento europeo con procedimenti partecipati e trasparenti”. 

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