Arianna Meloni si dice 'scossa' del complotto ai suoi danni (che non esiste)
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Arianna Meloni si dice 'scossa' del complotto ai suoi danni (che non esiste)

Arianna Meloni, sorella maggiore della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e responsabile della segreteria politica di Fratelli d'Italia, parla del 'complotto' (inesistente) denunciato dalla stampa di destra

Arianna Meloni si dice 'scossa' del complotto ai suoi danni (che non esiste)
Arianna Meloni
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20 Agosto 2024 - 12.36


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Un complotto che non esiste, annunciato in maniera fumosa dal ‘Giornale’ organo della destra ma tanto è bastato perché si aprisse un dibattito sul nulla.


Io sono tranquillissima, so di non aver fatto niente di male. Non ho mai influenzato, né cercato di influenzare decisioni sulle nomine e non ho preso parte a riunioni di questo tipo. C’è un metodo che mi lascia incredula».

È lo «sfogo» di Arianna Meloni, sorella maggiore della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia, raccolto da diversi quotidiani a Ceglie Messapica dove la premier sta trascorrendo alcuni giorni di vacanza. 

Arianna Meloni ha spiegato di non avere notizie circa un’indagine per traffico di influenze che la riguarderebbe, ma al contempo di non poterlo escludere, e si è detta «scossa» dal fatto che «sono due anni che cercano di buttarmi addosso tante cose. È stata fatta passare la narrazione che io sono presente in tutte le riunioni della cabina di regia dove si decidono le nomine, da Stefano De Martino a Giuseppina Di Foggia, dalla Rai alle Ferrovie. Non è possibile essere sbattuta sui giornali senza la minima verifica dei fatti». 

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Arianna Meloni ha smentito che ci fosse una «regia» dietro l’editoriale del direttore del Giornale Alessandro Sallusti e la conseguente raffica di dichiarazioni a suo sostegno da parte di parlamentari e dirigenti di Fratelli d’Italia.

«Nessuna regia, nessuna chiamata alle armi. È partito tutto da Sallusti, non da noi. Si è provato a dire che questa cosa è stata fatta sotto dettatura, ma non è così. Non abbiamo citofonato. Ma di certo non abbiamo ostacolato. È stato un modo per fare chiarezza», questa la sottolineatura di Arianna Meloni che respinge l’idea di un tentativo di intimorire la magistratura: «Niente di tutto questo, non abbiamo voluto acuire lo scontro tra governo e magistratura, quelli che sono usciti sono tutti commenti a Sallusti. Abbiamo voluto fare chiarezza, perché c’è un metodo che mi lascia incredula».

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