Salvini quello che un tempo aveva la macchina social chiamata la Bestia che ora fa il moralista per difendere uno spacciatore d’odio che ha provocato un mezzo golpe con morti e feriti pur di non risconoscere la sconfitta elettorale.
«Spero che questo serva a qualcuno che semina parole di odio, di cattiveria contro le destre, contro i fascisti i razzisti e altri esponenti. Certi toni violenti della sinistra rischiano di armare poi i deboli di mente». Così il vicepremier Matteo Salvini parlando al Tg1 dell’attentato all’ex presidente americano Donald Trump.
«La politica – ha detto- dovrebbe capire qual è il limite oltre il quale non spingersi. Questo anche in Europa. Pensiamo ai toni contro alcuni esponenti di centrodestra e di destra delle ultime elezioni europee, pensiamo all’Italia, alle polemiche folli, rabbiose, ai toni, ma molto più in piccolo ai toni di certa sinistra ancora oggi a un anno di distanza dalla morte, contro Silvio Berlusconi all’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa. Una differenza di due centimetri e staremmo parlando di un mondo diverso. Se cecchino avesse colpito l’obiettivo saremmo tornati indietro di qualche decennio».
Salvini conta «che le elezioni americane di 5 novembre cambino il mondo. Sono uno dei pochi in Italia ai massimi livelli a sostenere da tempo l’utilita per gli equilibri mondiali della vittoria di Donald Trump».
Argomenti: matteo salvini