In un’infinita campagna elettorale fatta di propaganda, bugie e promesse non mantenute, Giorgia Meloni ha parlato a Il Giornale del recente esito elettorale delle Europee. Ma il primo pensiero è all’opposizione che, secondo la leader di Fdi, sarebbe a rischio radicalizzazione.
«Non potrei dire che siamo in un sistema bipolare perché nel centrodestra c’è una coalizione coesa e nel centrosinistra oggi obiettivamente non c’è. C’è un po’ tutto e il contrario di tutto. Anzi, io vedo che tra il Pd della Schlein che cresce e il risultato di Bonelli e Fratoianni c’è un rischio di radicalizzazione a sinistra, mentre l’elettorato più moderato si è chiaramente spostato verso il centrodestra».
«Le elezioni hanno chiaramente spostato il baricentro dell’Europa verso destra e io penso che lì si possa disegnare un cambio di passo su alcune materie, sulle priorità, sul modo di leggere alcune politiche. Penso – sottolinea – che gli stessi popolari si rendano conto ovviamente che per loro continuare a inseguire o a seguire le politiche della sinistra di questi anni sarebbe fatale».
«Quindi il mio ruolo oggi è quello di organizzare il fronte alternativo alla sinistra, dialogare con tutti. Ed è quello che sto facendo. Annuncio che il gruppo dei conservatori europei è diventato il terzo gruppo per numero di parlamentari in Europa. Io mi sto occupando di questo, dialogando con tutti e aggregando. E penso che qualche sorpresa nel futuro dell’Unione Europea sulle maggioranze che si costruiranno sui vari dossier in Parlamento potrebbe arrivare».
«Per me è stato un risultato più importante di quello delle elezioni politiche, perché è un voto diverso. Il voto del 2022 poteva anche essere un voto di protesta, di aspettativa, di speranza. Dopo quasi 20 mesi di governo – tra l’altro in una situazione impossibile come quella che noi ci troviamo ad affrontare con scelte che sono spesso anche difficili, che sono scelte coraggiose – il voto degli italiani diventa un voto di conferma, un voto più concreto, più meditato».
«E questo dice una cosa estremamente importante degli italiani: che capiscono il buon senso. E oggi la lettura che secondo me la classe politica dovrebbe dare dei cittadini è molto diversa da quella che ha spesso dato».
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