Elly Schlein avverte: "Giorgia Meloni stiamo arrivando, il nazionalismo in Europa ha sempre portato la guerra"
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Elly Schlein avverte: "Giorgia Meloni stiamo arrivando, il nazionalismo in Europa ha sempre portato la guerra"

Elly Schlein: «L’avanzata della destra nazionalista, addirittura con nostalgie di nazismo come in Germania è un elemento di grande preoccupazione. Anche perché nel nostro continente il nazionalismo ha prodotto solo guerre». 

Elly Schlein avverte: "Giorgia Meloni stiamo arrivando, il nazionalismo in Europa ha sempre portato la guerra"
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11 Giugno 2024 - 08.14


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Elly Schlein ha parlato con La Repubblica delle recenti elezioni Europee, che hanno visto il Pd aumentare le proprie percentuali – a fronte però di circa mezzo milione di voti in meno rispetto alle ultime consultazioni. 

«Siamo felici di aver contribuito, coi nostri 5,6 milioni di voti, alla tenuta del Pse. Siamo la forza più votata nella famiglia dei socialisti e democratici, senza la quale non potrà esserci alcuna maggioranza in Parlamento». 

«Sono in contatto con gli altri leader Socialisti. Noi rispettiamo l’affermazione dei Popolari e la consuetudine che porta il partito più votato a esprimere il presidente della Commissione, in questo caso il Ppe. Ma come Partito democratico abbiamo tutta l’intenzione di dare un contributo decisivo al programma del futuro governo Ue e alla definizione del perimetro della futura coalizione». 

«Lo abbiamo già deciso il 4 maggio a Berlino, lo ricordo bene perché era il giorno del mio compleanno, vertice del Pse. Già allora è stata esclusa qualsiasi alleanza sia con l’Ecr di Giorgia Meloni che con l’Id di Matteo Salvini e Marine Le Pen. Il discorso per noi si è chiuso li».  

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«Avs è sono sempre stata un’ interlocutrice importante per noi, anche loro con spirito unitario. Abbiamo costruito con loro coalizioni attorno a programmi condivisi e candidature credibili. Se siamo stati premiati dall’elettorato, è anche perché non abbiamo mai sollevato polemiche con le altre opposizioni». 

«Nelle mie 123 tappe di campagna elettorale abbiamo insistito sui temi, attaccando un solo avversario: la destra. Le divisioni non pagano. Spero tutti ora se ne siano resi conto. Per noi la crescita è stata costante. Il consenso è lievitato passo passo, nelle varie elezioni amministrative che si sono susseguite fino al voto di domenica scorsa, quando il partito si è ritrovato, certo non per caso, con cinque punti in più rispetto alle Politiche». 

«Quando sono stata eletta segretaria il Pd era dato al 14,5 per cento. Abbiamo fatto un balzo di dieci punti, due in più rispetto alle Europee 2019. La distanza con FdI si è ridotta da due milioni a un milione in un solo anno. A Meloni ho detto e ripeto in queste ore solo una cosa: stiamo arrivando».

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«L’avanzata della destra nazionalista, addirittura con nostalgie di nazismo come in Germania è un elemento di grande preoccupazione. Anche perché nel nostro continente il nazionalismo ha prodotto solo guerre». 

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