Europee, Elly Schlein: "Premiato chi ha avuto un atteggiamento unitario. Conte? Lo sento presto, i veti sono finiti"

Elly Schlein: "Avere un atteggiamento unitario è stato premiato, e non parlo solo del Pd. Non abbiamo la presunzione di essere autosufficienti, vogliamo lavorare con le altre forze".

Europee, Elly Schlein: "Premiato chi ha avuto un atteggiamento unitario. Conte? Lo sento presto, i veti sono finiti"
Elly Schlein
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10 Giugno 2024 - 14.39


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Elly Schlein è raggiante per il risultato delle Europee, che ha visto il Pd guadagnare punti su Fdi, distante poco più di 4 punti percentuali.

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«Non ho ancora sentito Conte, ma lo farò presto: sanità, scuola, lavoro e diritti sono tutti temi su cui possiamo creare convergenza con le opposizioni. Il tempo dei veti è finito: da parte nostra non ci sono mai stati, ma non intendiamo subirne. Lavoreremo per un referendum contro la riforma del premierato, perché andrebbe a scardinare l’equilibrio tra i poteri costituzionali: non voglio solo riunire le opposizioni, ma trovare un’alternativa seria per questo paese».  

«Avere un atteggiamento unitario è stato premiato, e non parlo solo del Pd. Non abbiamo la presunzione di essere autosufficienti, vogliamo lavorare con le altre forze. Non mettiamo veti, non intendiamo subirne. Mi sembra chiaro che le divisioni non pagano. Perseverare nella strada della divisione o della competizioni con il Pd, non credo porti a un risultato diverso rispetto a quello di ieri».  

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«Il partito socialista sarà la seconda forza a livello europeo: il Pd è la prima delegazione insieme ai socialisti di Sanchez, siamo convinti che nessuna maggioranza sia possibile senza di noi. Vogliamo far valere tutto il nostro peso contro l’avanzata della destra nazionalista, che non avrà i numeri per una maggioranza alternativa».

 «La guerra rafforza le paure dei cittadini ed è la benzina delle destre – prosegue Schlein, -. Continueremo a lavorare per un futuro di pace, in Ucraina come in Medio Oriente: non mettiamo in discussione il supporto a un popolo invaso in modo ingiusto e criminale, ma insistiamo sulla necessità di un ruolo diplomatico e politico della Ue che finora non c’è stato. Se non riusciamo in questo scopo rischiamo di condannarci all’irrilevanza»

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