L'Italia non firma la dichiarazione per le politiche europee a favore delle comunità Lgbtiq+
Top

L'Italia non firma la dichiarazione per le politiche europee a favore delle comunità Lgbtiq+

L'ennesima vergogna sovranisti, Dei 27 Stati Ue in nove, Italia compresa, non hanno firmato la dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbtiq+.

L'Italia non firma la dichiarazione per le politiche europee a favore delle comunità Lgbtiq+
Preroll

globalist Modifica articolo

18 Maggio 2024 - 00.56


ATF

L’ennesima vergogna sovranisti, Dei 27 Stati Ue in nove, Italia compresa, non hanno firmato la dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità Lgbtiq+.

A non siglare il testo, oltre all’Italia, sono stati Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovacchia. La dichiarazione, presentata dalla presidenza di turno belga, era stata preparata in occasione della Giornata mondiale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia. L’Italia, il 7 maggio, aveva aderito alla dichiarazione contro l’omofobia, transfobia, bifobia del Servizio di Azione Esterna Ue e dei 27.

Gli Stati firmatari “si impegnano in particolare ad attuare strategie nazionali per le persone Lgbtiq+ e a sostenere la nomina di un nuovo commissario per l’uguaglianza” quando sarà formata la prossima Commissione. Si chiede inoltre alla Commissione di “perseguire e attuare una nuova strategia per migliorare i diritti delle persone Lgbtiq durante la prossima legislatura, stanziando risorse sufficienti e collaborando con la società civile”.

Nel corso della riunione di alto livello in cui è stata presentata la dichiarazione la Segretaria di Stato per l’eguaglianza di genere, Marie-Colline Leroy, ha sottolineato che “la presidenza belga del Consiglio dell’Ue ha deciso di porre la questione dei diritti delle persone Lgbtiq al centro dell’agenda europea, riunendo a Bruxelles i ministri degli Stati membri dell’Ue responsabili dell’uguaglianza, il Commissario europeo per l’uguaglianza e la società civile”.

Native

Articoli correlati