Guerra di Gaza, Conte attacca il governo Meloni: "Ignavi e vigliacchi sull'astensione alle Nazioni Unite"

Giuseppe Conte: «Il voto italiano all'Assemblea delle Nazioni unite è una ferita che si aggiunge a due altre ferite quando l'Italia si è astenuta due volte di fronte a una risoluzione che prospettava il cessate il fuoco a Gaza». 

Guerra di Gaza, Conte attacca il governo Meloni: "Ignavi e vigliacchi sull'astensione alle Nazioni Unite"
Giuseppe Conte
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13 Maggio 2024 - 13.52


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Giuseppe Conte, durante una conferenza alla Stampa Estera, ha attaccato il governo sulla scelta di astenersi all’Onu sul voto per la risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza.

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«Il voto italiano all’Assemblea delle Nazioni unite è una ferita che si aggiunge a due altre ferite quando l’Italia si è astenuta due volte di fronte a una risoluzione che prospettava il cessate il fuoco a Gaza». 

«Il 7 ottobre è una pagina atroce, un attacco terroristico di fronte al quale siamo inorriditi, però la reazione di Israele è inaccettabile e non possiamo essere silenti. Io non posso sentirmi rappresentato da un governo che con ignavia e vigliaccheria in tre passaggi decisivi alle Nazioni Unite si astiene. 

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«Che devo pensare? Che fa prevalere la solidarietà al governo destra di Netanyahu? Posso pensare che la solidarietà politica possa prevalere di fronte a questo massacro? Noi riconosciamo il diritto di Israele alla propria difesa, ma quello che sta succedendo è inaccettabile e la nostra condanna è ferma, fermissima». 

Poi un passaggio sulle prossime elezioni Europee. «Per noi la direzione è chiara: noi vogliamo più Europa, un’Europa verde, equa e solidale, e ci batteremo con le altre forze progressiste per imprimere con coraggio e determinazione questa strada. Delle volte si parla di europeismo critico, be’ il nostro lo è perché noi non stiamo a compiacere, a inseguire il mainstream in Europa. Noi siamo europeisti convinti ma per noi la direzione è chiara». 

«La nostra idea di Europa l’abbiamo già dimostrata nei fatti: nel momento più duro della pandemia abbiamo lavorato a una risposta solidale e collettiva. Sicuramente il nostro era tra i paesi più colpiti e interessati a una risposta che fosse europea, ma abbiamo sempre lavorato a una risposta collettiva» dimostrando che «nei momenti più difficili l’Europa può fare uno scatto avanti: pensate cosa sarebbe significato se ognuno avesse fatto per se, sarebbe scattata una concorrenza tra Stati membri, con una distribuzione dei rimedi iniqua».

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Quanto al Next Generation Ue, «io ho sempre detto che senza una risposta comune l’economia l’Italia ne sarebbe uscita distrutta, ma nessuno ne avrebbe tratto vantaggio: è con questo spirito che nasce, non come favore all’Italia. Noi abbiamo indicato una strada, poi si è un po’ persa perché un piano di finanziamento doveva diventare non straordinario ma strutturale, ma quel discorso si è un po’ interrotto. Non è stata fatta una battaglia vera affinché quella svolta diventasse definitiva per affrontare le sfide che ci attendono. oggi siamo tornati a un patto di stabilità fondato sulla vecchia logica dell’austerità. La nostra idea è invece quella di proseguire su quella strada. Noi siamo per l’allargamento dell’Europa -tanti paesi aspirano e stanno facendo percorsi impegnativi e travagliati per mettersi nelle condizioni- ma se andiamo con queste regole di governance, l’Europa non sarà governabile. Abbiamo tanto da lavorare».

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