La Russa sulla candidatura di Ilaria Salis: "Almeno è stata coerente con le sue idee, tanto di cappello..."
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La Russa sulla candidatura di Ilaria Salis: "Almeno è stata coerente con le sue idee, tanto di cappello..."

Ignazio La Russa: «Io ho dato tutta la mia solidarietà al padre di Salis perché in quanto padre ho riconosciuto la sua sofferenza ma non ho alcuna simpatia per chi va all'estero a commettere un reato, se accertato».

La Russa sulla candidatura di Ilaria Salis: "Almeno è stata coerente con le sue idee, tanto di cappello..."
Ignazio La Russa
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7 Maggio 2024 - 11.07


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Ignazio La Russa, intervenuto a Radio 1, ha parlato del caso Ilaria Salis e della candidatura nelle file di Avs alle prossime elezioni Europee. Il presidente del Senato, come al solito, non ha lesinato giudizi personali e frecciatine più che evitabili.

«Io ho dato tutta la mia solidarietà al padre di Salis perché in quanto padre ho riconosciuto la sua sofferenza ma non ho alcuna simpatia per chi va all’estero a commettere un reato, se accertato».

«Candidarsi? È lecito, poteva anche essere vista come una sfida alla magistratura. L’unica cosa che ho apprezzato nella Salis è stata la scelta di candidarsi dove è più difficile essere eletta rispetto al Pd, però in un partito più vicino alle sue idee. E infatti si candida con i suoi compagni. Tanto di cappello per la coerenza», ha sottolineato. 

«Al padre di Ilaria Salis ho dato la mia solidarietà e il mio appoggio. In quanto padre ho riconosciuto la sofferenza di padre, ma lo dico francamente non ho nessuna simpatia per chi va all’estero, se così venisse accertato, per commettere reati. Partire col proposito di commettere un reato è una cosa che non mi trova minimamente d’accordo». 

«Mi auguro che la candidatura alle europee con Avs non incida sulla valutazione che dovranno fare i magistrati ungheresi. Sicuramente la politicizzazione eccessiva non è andata a favore per esempio della speranza di vederla agli arresti domiciliari. Se ci sono cinque parlamentari di estrema sinistra che vanno a presenziare all’udienza in cui deve essere decisa la libertà provvisoria, o meglio gli arresti domiciliari, è quasi una sfida alla magistratura. Non lo so, ecco io avrei evitato. Però è tutto lecito, ognuno fa le proprie scelte».  

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