Parole polemiche: la lista Stati Uniti d’Europa «è una lista di scopo, nessuna federazione o vincolo sulla politica nazionale. Ma ogni eletto in Europa dovrà portare avanti le nostre proposte a cominciare dalle grandi riforme istituzionali. Il progetto che tiene insieme gli Stati Uniti d’Europa è riportare al centro la politica in Europa e non la burocrazia».
Così al Messaggero Maria Elena Boschi (Iv) «C’è in gioco qualcosa di più grande del destino personale di Pizzarotti – aggiunge – bloccare l’avanzata dei sovranisti, togliendo seggi a Meloni, Conte e Salvini».
«Renzi se si candiderà, sarà eletto e andrà a Bruxelles. Se non si candiderà farà campagna elettorale come fosse candidato, senza alcun passo indietro come in passato. Il mio sogno sarebbe essere determinanti per vedere Draghi presidente della commissione. O Bonino presidente del parlamento. Von Der Leyen? La sosterrà di sicuro FI e magari alla fine la Meloni, molto ambigua su questo. Non noi. Il nostro giudizio su questi 5 anni non è positivo specie per politica estera e per il green deal che danneggia le nostre aziende».
Boschi ha concesso un’intervista anche al QN: «Andremo ben oltre la soglia del 4% ed eleggeremo almeno 6 parlamentari – afferma – Quella di Calenda è una telenovela che tiene in vita lui per avere un po’ di visibilità. Cambierà idea per le Europee perché senza di noi fatica a fare il 3%, non il 4. Rivedo lo stesso film del 2022: Calenda fa dichiarazioni roboanti, poi all’ultimo minuto torna indietro e chiede una mano. Insulta per un anno e last minute cambia idea. Vedrete, accadrà anche stavolta con la lista Stati Uniti d’Europa».
