Udine, la destra si fa riconoscere e boccia la cittadinanza onoraria a Maignan, il sindaco: "Persa un'occasione"
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Udine, la destra si fa riconoscere e boccia la cittadinanza onoraria a Maignan, il sindaco: "Persa un'occasione"

Udine, la destra boccia la cittadinanza a Maignan. Il sindaco: "Se non ci unisce la lotta al razzismo, cosa ci unirà? Prendo atto con dispiacere che il centrodestra non è stato al nostro fianco in questo delicato momento".

Udine, la destra si fa riconoscere e boccia la cittadinanza onoraria a Maignan, il sindaco: "Persa un'occasione"
Mike Maignan
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30 Gennaio 2024 - 09.16


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La destra del Consiglio Comunale di Udine ha bocciato la proposta di cittadinanza al portiere del Milan, Mike Maignan, vittima di insulti razzisti nella gara tra i padroni di casa e il Milan. Lo fa sapere il sindaco della città, Alberto Felice De Toni, che in un post su Facebook esprime la propria amarezza, visto che per approvare il provvedimento servivano i due terzi dell’assemblea.

«Persa un’occasione. Se non ci unisce la lotta al razzismo, cosa ci unirà? Prendo atto con dispiacere che il centrodestra non è stato al nostro fianco in questo delicato momento. Si è persa l’occasione per dimostrare che la nostra città è unita e che si distanzia nettamente da quello che è accaduto, che, per quanto frequente in diversi stadi e messo in atto da pochi singoli, non rappresenta minimamente la città. Né tantomeno i nostri tifosi».

«Siamo una terra di gente accogliente, una terra di confine, da sempre abituata alla multiculturalità, una terra di associazionismo e volontariato sociale, una terra rappresentata nel mondo del calcio da una squadra multietnica, vero esempio di integrazione. Ecco perché conferire la cittadinanza onoraria a Mike Maignan, come simbolo della lotta al razzismo, dimostrava la sensibilità della nostra città».

«Con la sua scelta coraggiosa dopo le offese razziste ha reso manifesti quelli che sono i capisaldi dello statuto del Comune di Udine, medaglia d’oro al valor militare per la lotta al nazifascismo, ma anche della Costituzione italiana: l’uguaglianza, la pari dignità degli individui, la convivenza civile e la non discriminazione. Temi che uniscono tutti e che vanno oltre i colori societari. La lotta alle discriminazioni infatti è più importante del colore politico, delle bandiere dei partiti e di ogni dialettica politica o amministrativa».

«La lotta alle discriminazioni deve unirci tutti, emarginando quei pochi che ancora agiscono nell’ignoranza e nel pregiudizio. La lotta alle discriminazioni parte anche dai simboli, come quello che oggi proponevamo di conferire. I diritti universali di libertà e uguaglianza, i diritti sociali e i diritti civili ci uniscono e sono le basi comuni della nostra società democratica. Senza le basi scordiamoci le altezze. Voglio ripetere ancora una volta: Udine non è razzista, è una città libera, solidale, moderna ed europea e oggi – tutti insieme – avremmo potuto dimostrarlo. Evidentemente non c’è stata la stessa visione. Noi comunque cercheremo di difendere la nostra città, i nostri valori e la nostra dignità».

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