Walter Veltroni, ex segretario del Pd e ora impegnato nella sua nuova carriera da documentarista, in un’intervista a La Repubblica ha parlato della delicata situazione internazionale, partendo dai prossimi appuntamenti elettorali che segneranno, inevitabilmente, il corso degli eventi.
«Il dramma di questo tempo storico è la crisi della democrazia. Si dà per scontato un bene che non lo è più. Oggi è sotto assedio. Nel 2024 sono previste elezioni importanti. Al termine dell’anno potremmo avere un equilibrio politico sconvolto».
«Purtroppo esiste un populismo di sinistra. Se vince Trump, la guerra in Ucraina finisce sì, ma con la vittoria dell’invasione di Putin. Ci sarà meno determinazione contro Hamas e Netanyahu avrà più mano libera di quanta ne abbia oggi».
«Nei confronti della nostra destra sono possibili due atteggiamenti: il primo è la tendenza a delegittimarla, e io lo considero un errore. L’altro è sfidarla affinché faccia scelte nette con l’obiettivo di spostare tutti, da posizioni che civettano con l’estremismo a posizioni che lo condannino».
Sul silenzio di Meloni rispetto ai saluti romani a Roma «c’è stato un cammino della destra italiana, da Fiuggi in poi, che non può essere invertito. Sbaglia Meloni se in lei prevale l’idea di non avere nemici a destra. La destra non può volere i voti di chi fa, nel 2024, il saluto romano».
Sulla riforma del premierato «quando si tocca in profondità la Costituzione non si può fare a colpi di maggioranza, né parlamentare né popolare. In più questa riforma non è una soluzione equilibrata, soprattutto perché prevede una forte riduzione dei poteri del capo dello Stato, che invece è e deve restare per tutti una garanzia».