Sabato 11 novembre l’opposizione scende in piazza contro il governo Meloni, per fare le prove generali di future alleanze e – soprattutto – per protestare contro la politica economica e sociale della destra di governo. Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera, ne ha parlato su Radio Immagina. «Quando il salario minimo arriverà in Aula a fine novembre, il governo dovrà prendersi le sue responsabilità: per adesso abbiamo assistito solo ad un arroccamento ideologico che nasconde l’incapacità di proporre soluzioni alternative in grado di dare risposte ai 3 milioni e mezzo di lavoratori poveri».
«Anche per questo domani saremo in piazza a Roma con i nostri militanti, con le realtà sociali, con le forze politiche che hanno aderito, per rendere evidente che un’alternativa c’è. Un’alternativa a un governo che è stato in grado di presentare una legge di bilancio contro tutte le generazioni: contro i giovani che rivendicano il diritto allo studio, contro le donne penalizzate nel lavoro e nella famiglia, contro i lavoratori che vedono ridotte redditi e pensioni. Saremo in piazza per chiedere più soldi per la sanità perché il diritto alle cure va garantito a tutti e non solo a chi può accedere al privato».
«Sono certa che domani saremo in tanti a piazza del Popolo a difendere il Parlamento da una proposta di riforma istituzionale che lo umilia e marginalizza il ruolo del Presidente della Repubblica. E poi saremo in piazza per la pace, per chiedere un’iniziativa forte dell’Europa per il dialogo, In Ucraina come in Medioriente dove si torni a rendere credibile lo scenario dei due popoli due Stati».
Anche Sandro Ruotolo della segreteria Pd dice la sua. «Domani sarò in piazza del Popolo alla Manifestazione del Pd perché la mia generazione è cresciuta chiedendo pace e oggi, come 50 anni fa per il Vietnam, dobbiamo chiedere ancora una volta pace, il cessate il fuoco umanitario a Gaza. E poi perché penso che la legge sull’autonomia differenziata divida il Paese in due. Non è giusto che chi nasce al Sud non abbia gli stessi diritti di chi nasce nel Nord del Paese».
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