In Italia è tornata a crescere la migrazione interna, segno della profonda difficoltà delle zone più socialmente disagiate di poter soddisfare la richiesta di lavoro e di condizioni di vita soddisfacenti. Divari che nella Manovra varata dal governo Meloni saranno acuiti. L’allarme arriva dalla Fondazione Migrantes.
«In Italia, i giovani e i giovani adulti, sempre più numerosi, non trovando margini di partecipazione all’interno dei propri territori di appartenenza, vanno alla ricerca di spazi di protagonismo altrove. Nel 2022, i movimenti migratori interni (1 milione 484 mila) sono nuovamente in crescita: +4% rispetto al 2021 e +10% rispetto al 2020. Si sta lentamente tornando ai livelli prepandemici, ma ancora una volta a farne le spese è il Meridione d’Italia».
«Le regioni del Nord risultano quelle più attrattive, soprattutto Emilia-Romagna, FriuliVenezia Giulia e Lombardia, ma la mobilità italiana è, nel suo insieme, qualcosa di molto complesso. Essa, infatti, riguarda sia i movimenti che avvengono all’interno del Paese tra regioni diverse, specialmente dal Sud verso il Nord, sia gli spostamenti dalle aree urbane alle zone periferiche per vivere o per lavorare».
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