Il governo Meloni ha imposto il ‘divieto’ di proporre emendamenti sulla Manovra agli esponenti della maggioranza. Su alcuni organi di stampa è emersa l’indiscrezione di una “legge mancia”, una sorta di risarcimento per quei parlamentari che non hanno visto esaudite le proprie richieste. Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, ha parlato della questione.
«Leggiamo sui giornali che il governo, per ottenere la docilità della propria maggioranza al fine di evitare la presentazione di emendamenti alla manovra, sta pensando ad una ‘legge mancia’ dove inserire tutte le esigenze e le richiesta dei parlamentari tacitati in sede di manovra».
«Mi auguro che questa sia solo l’idea di qualche buontempone. Per l’ennesimo provvedimento omnibus, servono soldi e sarebbe grave che il governo non concentrasse tutte le risorse sulla manovra di bilancio per regalare mancette in giro. Saremmo ad una sorta di voto di scambio davvero inaccettabile. Sono convinto che saranno per primi proprio i parlamentari della maggioranza a dire di no questa ipotesi. Per quello che riguarda noi, il Pd, il governo sappia che non siamo in vendita e lavoreremo sulla manovra come una opposizione seria deve fare».
«Per questo vogliamo il testo al più presto in Senato, vogliamo fare le dovute e necessarie audizioni che altrimenti ci organizzeremo da soli, e presenteremo i nostri emendamenti augurandoci di trovare un terreno comune con le altre opposizioni per spiegare al Paese che si può costruire una alternativa credibile alla destra di Matteo Salvini e Giorgia Meloni”.
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