L’annuncio di Matteo Salvini, che ha dichiarato come il finanziamento per il Ponte sullo Stretto di Messina sarà inserito nella prossima legge di bilancio, rischia di esporre il Paese a esposizioni troppo pesanti. Lo dichiara Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di AVS.
«Inserire il finanziamento del Ponte sullo Stretto nella prossima manovra di bilancio, come dichiarato da Salvini, è una decisione sbagliata quanto dannosa per il nostro Paese. Soprattutto perché non c’è alcun progetto esecutivo sul ponte sullo stretto che ne verifichi la fattibilità. E non possiamo rimanere in silenzio di fronte a un tale spreco di risorse pubbliche su un progetto per una campata unica da 3,3 km che non è mai stato realizzato nel mondo, nemmeno in Giappone dove hanno tecnologie e studi avanzati nella prevenzione sismica. In risposta alle politiche aberranti di questo governo, domani presenteremo la nostra pdl per l’istituzione del Parco Nazionale dello Stretto e della Costa Viola per garantire che la sua ricchezza naturale, ecologica, storica e culturale sia preservata e valorizzata».
«Salvini mani bucate continua a chiedere soldi: ne ha ottenuti fino ad oggi 400 milioni di euro per resuscitare la società Ponte sullo Stretto, pagare consulenze, membri del Cda e progetti che non sono ancora arrivati. Il Ponte sullo Stretto, da 15 miliardi di euro, è un progetto insensato che indebiterà ulteriormente l’Italia, e tutto ciò per soddisfare gli interessi di una propaganda politica che sembra aver perso completamente il contatto con le reali esigenze della popolazione. Mentre Salvini promette di costruire questo ponte a spese degli italiani, il trasporto pubblico in molte città è in ginocchio, e le persone stanno soffrendo a causa di servizi di trasporto inaffidabili e inefficaci», prosegue Bonelli.
«In Sicilia, ad esempio, i pendolari devono affrontare viaggi estenuanti di oltre 11 ore in treno per spostarsi da una città all’altra. È inaccettabile che mentre le esigenze quotidiane dei cittadini sono trascurate, si sperperino miliardi di euro in un’opera che non solo è inutile, ma che rischia di provocare danni irreparabili all’ambiente circostante. A tutto ciò si aggiunge la scandalosa nomina di negazionisti climatici come il professor Prestininzi a capo del comitato scientifico. Questo dimostra una totale mancanza di responsabilità da parte di chi dovrebbe prendere decisioni in nome del bene comune», conclude Bonelli.
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