La nipote di Le Pen a Lampedusa: "L'Italia è sola, la Ue deve fare come Orban"

Migranti, Marion Marechal a Lampedusa: «Siamo solo all'inizio di una crisi migratoria inedita, questi flussi non sono nulla rispetto a ciò che ci attende».

La nipote di Le Pen a Lampedusa: "L'Italia è sola, la Ue deve fare come Orban"
Marion Marechal
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15 Settembre 2023 - 09.42


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Marion Marechal, vicepresidente di Reconquete e nipote di Marine Le Pen, è andata in visita a Lampedusa. Una passerella propagandistica in vista delle prossime elezioni europee, sulla pelle dei cittadini dell’isola e dei migranti sbarcati. in una intervista al Corriere della Sera, Marechal ha spiegato le ragioni della sua presenza.

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«Per manifestare pubblicamente il mio sostegno all’Italia, abbandonata dal governo francese e dall’Ue davanti a questa emergenza migratoria, e per mostrare ai francesi la gravità della situazione, poichè le persone che oggi sbarcano da voi domani saranno da noi».

«Siamo solo all’inizio di una crisi migratoria inedita, questi flussi non sono nulla rispetto a ciò che ci attende. La demografia fa la storia e se pensiamo che nel 2025 la Nigeria sarà più popolosa di tutta l’Unione europea capiamo a che cosa stiamo andando incontro».

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La lista del rimproveri all’Unione europea «è lunga, ha costretto l’ex direttore di Frontex Fabrice Leggeri alle dimissioni perché accusato di volerne fare un vero strumento di protezione delle nostre frontiere mentre la sinistra vuole fame un’agenzia umanitaria che semplicemente soccorre barconi di migranti in mare per aiutarli ad arrivare sulle nostre coste. Vanno chiarite e ampliate le missioni di Frontex».

«La Francia, poi, accogliendo platealmente la Ocean Viking nel momento in cui l’Italia cercava giustamente di chiudere i propri porti, si è trasformata in pull factor, cioè incita i migranti a partire. E la Germania ora si rifiuta di accogliere i migranti dall’Italia ma per anni ha imposto a tutti gli Stati membri dell’area Schengen la sua folle politica migratoria, a partire dai milioni di immigrati accolti nel 2015 senza concertazione e poi sparpagliati nei Paesi vicini».

«Orban difende giustamente gli interessi del suo Paese. La verità è che l’unica strada che può metter tutti d’accordo è che si promuova una grande operazione militare europea coordinata sul modello della passata operazione Sophia per intercettare barche e trafficanti, sorvegliare le rotte, arrestare gli scafisti e distruggere le imbarcazioni».

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«Giorgia Meloni stia facendo tutto il possibile di fronte a una crisi migratoria che ha delle caratteristiche inedite. Ma l’Italia oggi combatte purtroppo con armi spuntate dalle politiche portate avanti dalla maggioranza a Bruxelles e anche da una parte della giurisprudenza italiana che ha già mandato a processo Matteo Salvini per aver voluto chiudere i porti».

«E’ ovvio che ciò obbliga Giorgia Meloni a cercare un’altra soluzione che per forza di cose passa da accordi a livello europeo. Ecco perché il prossimo anno dobbiamo tentare di cambiare la maggioranza europea, per permettere a governi come quello italiano di avere le mani libere».

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