Una elettrice del Pd di cui non farò il nome mi fa un’osservazione secondo me pertinente: “La Schlein è sempre in giro ma dove va girando? È a Roma che deve stare. Roma sarà pure un merdaio, ma è a Roma che si decidono le sorti della politica. Eppoi, pure questo ripetere ad oltranza il tema dei diritti Lgbtq. Anche qui, i giovani li hanno ormai acquisiti e i vecchi tanto non li digeriranno mai”.
Credo che la mia amica abbia ragione. Del resto, dopo l’iniziale euforia della sua elezione, Elly Schlein non sta muovendo di un millimetro l’asticella del Pd, nonostante gli orrori quotidiani del governo Meloni.
La Schlein da una parte deve andare nelle fabbriche, e dall’altra deve stare più tempo possibile a Montecitorio. Capisco che sta lavorando per le giovani generazioni ma dovrebbe occuparsi di più dell’ingrato presente, altrimenti di questo paese non resterà più niente e i giovani italiani dovranno solo darsela a gambe come stanno già facendo da tempo.
Cara Schlein, dovresti imparare da Enrico Berlinguer, che seppe destalinizzare il partito stando vicino alla più conservatrice classe operaia ma promuovendo nel contempo giovani dirigenti come stai facendo tu e dialogando in modo aspro con la destra.
Fare il segretario del Pd è un lavoro uno e trino. Se ti limiti a fare quello che stai facendo, cara Schlein, non usciremo vivi da questa fase politica.
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