Sulla strage di Bologna, le inquietanti dichiarazioni di Marcello De Angelis, responsabile della Comunicazione della regione Lazio, hanno spalancato l’enorme questione del revisionismo nella destra di governo. Il sindaco di Bologna Matteo Lepore, intervistato da La Repubblica, ha parlato del tema.
“Qualcuno ha paura della sentenza sui mandanti della strage di Bologna del 2 Agosto 1980? Io ho due ipotesi. O una parte del governo guidato da FdI non può prendere le distanze da dichiarazioni negazioniste come quelle di Marcello De Angelis, oppure non vuole. Entrambe le ipotesi sono inquietanti”.
“Persino nelle dichiarazioni ufficiali si parla di ‘arrivare alla piena verità’. C’è una inquietante ambiguità di fondo – ribadisce -. Come se ci fosse un’altra verità chiusa dentro le menti della destra più nera. Preoccupa che ci sia una destra di governo che sembra alludere al fatto di conoscere un’altra verità rispetto a quella accertata della magistratura, che attesta la matrice neofascista di quella strage”.
“Il tutto proprio in concomitanza con l’uscita delle motivazioni della sentenza sui mandanti, che ha accertato che l’attentato fu voluto da Licio Gelli e da una rete ampia e oscura di persone che facevano parte della loggia massonica P2”, sottolinea Lepore.
“Da giorni assistiamo a dichiarazioni che alludono a un’altra verità anche da parte di alte cariche dello Stato. C’è la proposta di istituire una commissione d’inchiesta sulla violenza politica in Italia tra gli anni ’70 e ’80 in Italia”, conclude.
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