Salario minimo, Calenda: "Misura sovietica? Tajani lo dica a Usa, Francia e Germania..."
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Salario minimo, Calenda: "Misura sovietica? Tajani lo dica a Usa, Francia e Germania..."

Salario minimo, Calenda: «E' tanto una cosa da Urss che ce l'hanno tutti i paesi dell'Ocse, dagli Stati Uniti a Francia e Germania. Tajani ha detto una stupidaggine».

Salario minimo, Calenda: "Misura sovietica? Tajani lo dica a Usa, Francia e Germania..."
Il segretario di Azione Carlo Calenda
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20 Luglio 2023 - 09.45


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Carlo Calenda, leader di Azione, al Corriere della Sera è tornato a parlare di salario minimo e del perché, secondo lui, l’ostracismo della destra è un grave errore. «Quelli sui quali più si è abbattuta l’inflazione nell’ultimo anno. Il salario minimo evita che il lavoro diventi sfruttamento. I nove euro lordi all’ora sono calcolati precisamente sul 50% del salario medio adeguato al 17% dell’inflazione del 2022 sui redditi bassi. Parametri compatibili con la direttiva europea, non un numero a caso».

Rispetto alle parole del leader forzista Antonio Tajani sul salario minimo, definito una misura da Unione sovietica «è tanto una cosa da Urss che ce l’hanno tutti i paesi dell’Ocse, dagli Stati Uniti a Francia e Germania. Tajani ha detto una stupidaggine».

La proposta di Azione «è prudente. Prevede un tempo lungo per l’adeguamento dei contratti nazionali. E per allora, in sede di legge di bilancio, si potrà modulare il fondo per aiutare le imprese che avranno un aggravio sul costo del lavoro».

Nessuna alleanza con il governo Meloni. «La pensiamo diversamente su troppe cose. Noi non siamo ideologici. Votiamo la delega fiscale del governo perché è quella di Draghi, che avevamo condiviso, e l’abolizione dell’abuso di ufficio che era nel nostro programma. Ma non significa che entriamo in maggioranza. Il Paese muore di conflitti ideologici e noi vogliamo chiudere questa stagione». La posizione di Renzi contraria al salario minimo «ci sorprende. Come la difesa di Daniela Santanchè. Ma oggi siamo due partiti separati, per sua volontà: bisogna chiedere a lui». 

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