Elezioni amministrative, il Pd e il centrosinistra hanno dimostrato di poter invertire la tendenza che ha visto trionfare la destra alle ultime politiche, purché si trovi il modo di poter collaborare e stringere alleanze. In un’intervista a Il Fatto Quotidiano, il responsabile Mezzogiorno del Pd Marco Sarracino ha affrontato la questione.
«L’alleanza con il Movimento 5 Stelle è necessaria, anche se non sufficiente. La lista del Pd è prima praticamente ovunque, come ad Ancona, Brescia, Brindisi, Massa, Pisa, Siena. Ora il Pd è concentrato sui ballottaggi. C’è un fenomeno che andrebbe analizzato: la crescita esponenziale di liste civiche. La cosa ha luci e ombre: l’impegno dei civici è una cosa positiva, ma alcune volte dietro quel civismo si nasconde un trasformismo che fa il bello e il cattivo tempo. So di dire qualcosa di antistorico, ma bisogna rafforzare i partiti e le classi dirigenti».
Lo sforzo del Pd «è stato sempre massimo e andava nella direzione più larga e competitiva possibile. Il Pd, dopo questo voto, conferma di essere l’architrave delle forze di opposizione al governo. Chi si mette fuori dal `Campo largo´ si isola e non garantisce un’elezione competitiva». L’idea di dover scegliere tra M5S e Terzo Polo «è sbagliata. Stiamo facendo un lavoro molto serio sul partito e sulla nostra identità, ma non possiamo non lavorare alla costruzione di una coalizione alternativa al governo». La segreteria del Pd «si è dichiarata disponibile a partecipare a comizi con gli altri leader dell’opposizione. Mi pare un bel segnale».
Rispetto alla relazione del Servizio Studi del Senato, poi ritirata, contro il disegno sull’autonomia, «dopo lo Svimez un altro organo imparziale dice che la legge Calderoli spacca l’Italia e fa aumentare le diseguaglianze – commenta Sarracino -. Ora dicono che la bozza era stata pubblicata `per errore´. Speriamo che nelle prossime settimane le forze di maggioranza facciano una riflessione. Noi organizzeremo una grande mobilitazione popolare».
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