Nel caos del Terzo Polo di queste ultime ore, l’aria di rottura tra Italia Viva e Azione è palpabile, dopo le confessioni anonime di un dirigente del partito di Calenda all’Ansa che accusano Matteo Renzi di “tatticismi inaccettabili”. Matteo Richetti, capogruppo alla Camera, ne ha parlato a Sky.
“Lupi dice che stiamo andando in frantumi, ma le elezioni politiche ci sono state qualche mese e, all’esordio con la guida di Carlo Calenda, il Terzo Polo è arrivato all’8%. Adesso sta a noi costruire un progetto politico largo, plurale, generoso, coraggioso”
“Noi – prosegue – una leadership l’abbiamo messa in campo. L’abbiamo scritta anche nel simbolo e la sosteniamo con ancora più forza. È giusto che quando si fanno i partiti, i partiti siano aperti, contendibili. Chi vuole sfidare Carlo Calenda lo sfiderà. Che Matteo Renzi faccia il direttore del Riformista è una notizia per i lettori del Riformista, non per gli elettori del Terzo Polo”.
Quando l’intervistatrice fa notare che lo stesso Calenda ha sollevato dubbi sul conflitto di interessi a proposito dell’arrivo di Renzi al Riformista, Richetti risponde: “Uno deve decidere se nella vita fa politica o informazione. Quando telefona Renzi mi parla del partito o mi intervista per il Riformista? Il Terzo Polo è forte se è un progetto chiaro per tutti: per Azione, Italia Viva, i liberali, i cattolici, i repubblicani. Noi stiamo facendo questa cosa e sono fiducioso”. “Carlo Calenda – conclude – correrà supportato da tutti noi. Da noi decideranno gli iscritti. Spero e immagino che saranno tanti. Sarà una competizione aperta”.
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