Unità dei liberali che vuole Calenda? Può attendere o almeno dovrà fare i conti con lei. Letizia Moratti, l`ex sindaca di Milano e vicepresidente lombarda, ha rilanciato l’idea di un nuovo partito che potrà correre alle elezioni europee del prossimo anno: “Sarà una piattaforma di liste civiche più che un partito, sarà nazionale, avrà una forte matrice popolare e partirà da esperienze già presenti a livello regionale in tutta Italia”, ha spiegato. Un partito di centro, anche se “è prematuro dire dove ci collocheremmo in Europa”.
A San Patrignano, dove si sono riuniti gli Stati generali della sua lista oggi presente in Consiglio, Moratti ha riunito liste civiche, movimenti, partiti, associazioni, fondazioni iniziando a “lavorare insieme per costruire una piattaforma che definisca i valori in cui ci ritroviamo”.
Ma nessun partito personale: “Nascerà dal basso”, farà “largo ai giovani”, avrà “una pluralità di leadership e metterà insieme diverse esperienze. Sarà una piattaforma digitale aperta in cui liste civiche, partiti, movimenti e singoli potranno arricchire un primo schema di linee guida valoriali per poi evolvere verso una forma partitica che dovrà essere una sorta di piramide rovesciata”. Un’idea che sembra rievocare come è nato il Movimento Cinque Stelle, ma “loro sono partiti dal nulla, noi da esperienze civiche già presenti e dall`area dei Popolari”.
Inoltre “stiamo dialogando anche col Terzo polo”, e “se sarà aperto a una visione che non sia la sola somma di Italia viva e Azione ma si apra ad altri soggetti, non escludo che ci possa essere una convergenza. Carlo Calenda e Matteo Renzi sono a conoscenza di tutto”.
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