Paola De Micheli, candidata alle primarie per la segreteria del Pd, ha parlato a Bari durante la presentazione della sua mozione dal nome “Concretamente. Prima le persone”.
«Spero per il Pd che la prossima segretaria possa essere io, per conoscenza del partito e del Paese e per l’originalità della mozione» anche se «vedo che il posizionamento del gruppo dirigente è molto sostenuto e forte nei confronti di altri candidati».
«Questo congresso – ha aggiunto l’ex Ministro – sembra di manutenzione, quando invece abbiamo bisogno di un cambiamento profondo e radicale. Ci siamo impegnati in questi due anni a studiare proposte innovative per il Pd e per le persone che devono essere al centro e il cuore del nostro agire». Serve «concretezza nel raggiungere l’obiettivo fondamentale della sinistra, che è quello di essere trasformativa. Noi abbiamo smesso di farlo, perché abbiamo fatto manutenzione ordinaria».
«Ho notato che gli altri candidati ricominciano tutti dal programma elettorale del 25 settembre che però non è stato sufficiente per farci vincere le elezioni. Per questo, sulle politiche del lavoro spingiamo l’asticella un po’ più su: chiediamo la riscrittura dello statuto dei lavoratori trasformandolo nello statuto dei lavori che possa riconoscere diritti universali a tutti, anche alle partite Iva».
«Penso alla malattia o alla maternità o al congedo parentale, penso al salario minimo come diritto individuale, poi abbiamo proposto un nuovo reddito universale che è il superamento del reddito di cittadinanza, e soprattutto proponiamo la sperimentazione con una legge nazionale della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario». Si tratta di una «sperimentazione che già alcune grandi aziende italiane stanno facendo (come Luxottica e Banca Intesa) e organizzeremo – ha concluso l’ex ministro – un momento di riflessione da offrire al Pd su questa modalità che aiuta le persone non solo a redistribuire la ricchezza ma a garantire tempi di vita orientati al recupero del diritto alla felicità».
«C’è qualcuno che ragiona pensando che siccome l’autonomia differenziata garantisce qualche autonomia in più ai governatori allora i governatori dovrebbero esserne contenti. È vero che potrebbero avere qualche potere in più, ma toglie loro la possibilità di esercitare il potere e quindi non avrebbe senso. L’ho sentito da qualche governatore del centrodestra e ho segnalato che come Pd, organizzeremo una grande alleanza con le persone, non basterà l’opposizione in Parlamento. L’autonomia farà male al Nord e su questo il Pd deve fare una battaglia popolare».
«Siamo radicalmente contrari a qualunque tipo di autonomia: prima vogliamo che i diritti delle persone in tutta Italia siano realizzati e garantiti. L’obiezione è che l’autonomia è stata inserita in Costituzione dal centrosinistra ma credo che questo non sia sufficiente per non rendersi conto che questo è un momento di grandissime disuguaglianze nel Paese e l’autonomia le peggiorerebbe tutte».