Politicamente si candidano a essere i nuovi Lanzichenecchi che anziché il sacco di Roma si preparano alla devastazione del territorio e dei vincoli culturali nel nome del cemento, del mattone e del dio denaro che a destra viene prima di qualsiasi considerazione, visto la loro storica ostilità verso ogni tipo di vincolo ambientale o paesaggistico o altro che sia.
Così il governa reazionario ipotizza una accoppiata Salvini-Sangiuliano: il primo a garantire il cemento e il consumo di suolo. Il secondo a mettere la mordicchia alle sovrintendenze.
«Roma e Milano meritano stadi nuovi, sicuri e moderni». Così Matteo Salvini, parlando durante un comizio all’Eur in vista delle regionali.
«Mi sono messaggiato col ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, ci vediamo la settimana prossima per un incontro con i sovrintendenti, perché va bene la tutela del patrimonio storico ma non ci possono essere uffici che dicono solo no. Chi sceglie la Lega sceglie i sì. Ne ho le scatole piene dei comitati del no. Chi vuole dire no voti Pd o M5S», ha proseguito il vicepremier e ministro dei Trasporti.
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