Bonelli e Fratoianni rispondono a Calenda: "Con la tua ricetta, la destra resta al governo per anni"
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Bonelli e Fratoianni rispondono a Calenda: "Con la tua ricetta, la destra resta al governo per anni"

Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, leader di Europa Verde e Sinistra Italiana, su Repubblica hanno risposto alle parole di ieri di Carlo Calenda.

Bonelli e Fratoianni rispondono a Calenda: "Con la tua ricetta, la destra resta al governo per anni"
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5 Ottobre 2022 - 09.44


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Angelo Bonelli, co-portavoce Europa Verde e Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, entrambi esponenti dell’Alleanza Verdi e Sinistra, rispondono oggi su «Repubblica» alla lettera di ieri del leader di Azione e del Terzo polo, Carlo Calenda: 

«Caro direttore, la ricetta politica di Calenda esposta su `Repubblica´ consegnerebbe alla destra il governo del Paese e delle regioni per lunghi anni come già accaduto alle elezioni del 25 settembre. Per noi – spiegano – l’obiettivo è quello di unire forze sociali e politiche per vincere la sfida dell’innovazione, per dare una risposta alla crisi climatica, emergenza scomparsa dal vocabolario del leader di Azione, e al caro energia la cui soluzione si trova puntando sulle energie rinnovabili. Dobbiamo semplificare le procedure burocratiche per sbloccare in tempi rapidi 280 Gw di impianti di rinnovabili bloccati presso Terna e portare nei prossimi anni l’Italia verso l’autonomia energetica». 

«La Germania si è posta l’obiettivo di soddisfare l’80 per cento del fabbisogno elettrico dalle rinnovabili entro il 2030 per arrivare al100 per cento nel 2035. Una battaglia comune avrebbe dovuto essere quella del prelievo integrale dei 50 miliardi di euro di extraprofitti ottenuti dalle società energetiche grazie alla speculazione sul gas, da restituire alle imprese, mettere un tetto al prezzo del gas come hanno fatto spagnoli e portoghesi che oggi pagano l’energia tre volte meno di molti altri Paesi europei. L’Europa sta andando verso la transizione ecologica e spiace che Azione in Europa abbia votato contro il piano `Fit for 55´ insieme ai partiti di Meloni e di Salvini».

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«Il male del Sud – continuano – è l’assenza di lavoro e la mafia che organizza la vita sociale delle persone al posto dello Stato e che rapina l’economia legale. Contrastare le mafie e le connessioni con certa politica non significa essere giustizialisti ma difendere lo Stato. Il sud Italia ha il peggiore dato di disoccupazione di tutta Europa secondo i dati Eurostat, 1 milione e 168 mila disoccupati. Il reddito di cittadinanza è una misura che va difesa e corretta e migliorata per evitare abusi. Il lavoro nero va contrastato e va detto con chiarezza che oggi il problema è adeguare i salari e gli stipendi verso l’alto, che una persona non può lavorare per 500 euro al mese e per questo chiediamo un salario minimo orario a 10 euro. Il problema del nostro Paese si chiama povertà sociale e assenza d’investimenti per creare lavoro. Per questo – rilanciano – proponiamo di trasformare la cassa depositi e prestiti in una banca per il clima attraverso la quale sostenere i processi economici d’innovazione tecnologica legati alla transizione ecologica su cui nei prossimi 5 anni possiamo creare oltre 500.000 nuovi posti di lavoro». 

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«La pandemia da Covid 19 ci ha insegnato che la sanità pubblica non va abbandonata ma sostenuta. Neutrali nella guerra criminale voluta da Putin? Assolutamente No, ma lo spettro di una guerra nucleare va evitato aumentando gli sforzi diplomatici e coinvolgendo in una forte azione diplomatica Paesi come Cina, India insieme agli Usa e l’Europa. Il risultato elettorale del 25 settembre dimostra che un’alleanza larga non avrebbe consegnato l’Italia alla destra: si vuole continuare in questa strada che è stata irresponsabile? Noi non siamo d’accordo e lavoriamo per unire e non per dividere. Abbiamo deciso di portare avanti il progetto federativo della nostra Alleanza Verdi e Sinistra, che ha eletto 16 parlamentari, per consentire che i temi della giustizia sociale e di quella climatica siano protagonisti nel Paese, insieme all’urgenza di una legge su clima, per difendere i diritti conquistati dalle donne e quelli che dobbiamo garantire alla comunità Lgbtq+», concludono Bonelli e Fratoianni.

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