La strategia di Salvini è chiara: legato politicamente mani e piedi alla Russia di Putin non può diventare un anti-Putin. Volendo andare al governo in Italia non può avversare tutte le scelte di politica estera.
Allora che fa Salvini? Ci gira intorno a colpi di supercazzola. Usa la sua retorica leghista per delegittimare Bruxelles (e questo per la Russia è un bene) e per avversare le sanzioni. Sanzioni che alla Russia fanno non male ma malissimo, altrimenti non chiederebbe la fine.
Ma Salvini spera si spaventare l’opinione pubblica e indebolire la linea anti-Putin del governo girandoci intorno. E usa la tattica fin troppo chiara. Il “ma”. Io sono a favore delle sanzioni ma… Ma cosa?
«La Lega ha votato in Italia e in Europa tutti gli aiuti all’Ucraina, sanzioni comprese. Sono passati alcuni mesi e si vede che da gennaio a luglio l’avanzo commerciale in Russia, dopo le sanzioni, presenta +192 miliardi di dollari. Possiamo dire dopo Mosca non sta soffrendo ma a soffrire sono i Paesi europei, Italia in primis, viste le bollette di luce e gas? Se quello che stiamo facendo non sta fermando la guerra, anzi i russi guadagnano di più, qualcuno a Bruxelles la domanda se la deve porre».
Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, intervistato a 24 Mattino Estate su Radio 24. «La mia ricetta? Non toglierle ma cambiarle. Evidentemente sono fatte male. Servono più incisive, più mirate», ha aggiunto Salvini. E quali sarebbero quelle più incisive e più mirate? Salvini non lo dice forse perché non lo sa o forse perché non fa parte del copione. Al momento bene alimentare dubbi.
Ps: La stessa cosa in Germania la sostengono i post-nazisti di estrema destra di Alternative für Deutschland, partito che non ha mai nascosto le simpatie putiniane, ovviamente ricambiate in maniera generosa dallo Zar imperialista. Le famoso affinità elettive…
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