Pasquino: "Con questa pessima legge elettorale eleggeremo un pessimo parlamento"
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Pasquino: "Con questa pessima legge elettorale eleggeremo un pessimo parlamento"

L'accademico dei Lincei Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienze politiche all'Università di Bologna: "In Germania e Francia hanno leggi migliori"

Pasquino: "Con questa pessima legge elettorale eleggeremo un pessimo parlamento"
Gianfranco Pasquino
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9 Agosto 2022 - 18.02


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C’era una volta la porcata di Calderoli, il cosiddetto ‘porcellum’. Poi è arrivato il ‘rosatellum’ che è la porcata della porcata della porcata.

«Quello che conta in una democrazia parlamentare è la legge elettorale: se c’è una buona legge elettorale si eleggerà un buon Parlamento, se invece è pessima, come è la legge Rosato, i cittadini italiani eleggeranno un Parlamento pessimo. E’ avvenuto nel 2018 e adesso accadrà nel 2022».

Così l’accademico dei Lincei Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienze politiche all’Università di Bologna, che ha recentemente pubblicato `Tra scienza e politica. Una autobiografia´. Pasquino, commentando i recenti sviluppi nello scenario delle alleanze elettorali, aggiunge: «Sono sicuro che eleggeremo un Parlamento pessimo da molti punti di vista».

Perché? «Non è chiaro davvero quanto è coesa la maggioranza che vince – risponde – Se trionferà il centrodestra, dovrà affrontare tutta una serie di problemi come che tipo di rapporti avere con Putin, con l’Europa, il tipo di tasse….; ancora peggio se vincerà il centrosinistra, con gli uni contro gli altri armati e la complicazione di dove gestire posizioni del tutto diverse dal rigassificatore all’Ucraina. Questo quadro – rimarca l’accademico dei Lincei – è la logica conseguenza di una legge elettorale pessima, che non è stata ritoccata perché ciascuno ha fatto i propri interessi».

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«Ci sono in Europa due leggi elettorali che funzionano bene, eventualmente adottabili ma così come sono, senza fare pasticci – spiega – Quella tedesca che è una legge proporzionale con possibilità di avere una parte dei candidati eletti in turni uninominali; e quella francese, da eventualmente importare così come è, con il doppio turno. Queste due leggi funzionano ed eleggono bene un buon Parlamento, cioè consentono agli elettori di scegliere i candidati e i partiti dei candidati. Perché ricordo – conclude – nella scelta della legge elettorale migliore conta un unico criterio: quanto potere hanno gli elettori?».

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