M5s verso un'altra scissione 'governista' con D'Incà dentro e Conte fuori: basterà a Draghi?
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M5s verso un'altra scissione 'governista' con D'Incà dentro e Conte fuori: basterà a Draghi?

La parola d’ordine al Nazareno è così cambiata nel giro di poche ore, lasciando totalmente isolato il ministro Orlando, l’unico tra i dem a perorare la causa di Giuseppe Conte.

M5s verso un'altra scissione 'governista' con D'Incà dentro e Conte fuori: basterà a Draghi?
D'Incà e Conte
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18 Luglio 2022 - 11.28


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L’unica soluzione possibile da offrire a Mario Draghi matura nel corso del fine settimana, tra un’assemblea ed un’altra del M5s. ‘Varare un’operazione ‘Ciampolillo’ al contrario, ovvero svuotare il M5s. Il riferimento è al senatore barese, chiamato in campo all’ultimo momento per salvare Conte, con un manipolo di mercenari, che alla fine non riuscirono a salvare l’allora presidente del Consiglio.

Stavolta il piano è più dettagliato e parte dalle ambasciate che il ministro Di Maio ha mandato a tutti gli interlocutori politici in queste tribolate giornate. ‘Guardate che la fine è nota, Giuseppi vuole uscire dal governo ma non riuscirà a portare tutti i suoi. Bisogna svuotare il M5s per salvare il governo Draghi’, l’accorato messaggio del ministro degli Esteri.


L’andamento delle eterne assemblee 5 Stelle ha confermato le previsioni del ministro ed ha messo con le spalle al muro i leader della maggioranza, in modo particolare l’ex alleato Letta.


La parola d’ordine al Nazareno è così cambiata nel giro di poche ore, lasciando totalmente isolato il ministro Orlando, l’unico tra i dem a perorare la causa di Giuseppe Conte.


A questo punto il cronoprogramma della giornata di mercoledì prevederebbe la disponibilità di un numero variabile di parlamentari 5 stelle disponibili a votare la fiducia tra i 35 ed i 40, con l’ex avvocato del popolo rifugiato in un appoggio esterno, che di fatto nel giro di pochi giorni si trasformerebbe in una vera e propria opposizione.


Il Pd potrebbe in questo modo offrire al Presidente del Consiglio una maggioranza larga, con molti ex 5 stelle, tra il gruppo uscito con Di Maio e la nuova scialuppa capitanata dal ministro D’Inca, soddisfacendo nel contempo il diktat di Salvini e di Berlusconi, mai più con i 5 Stelle.
Basterà a Super Mario?


Ps: nel Pd ci si chiede che cosa farà la sinistra di Orlando, dopo la fuoriuscita del fedele Conte. Il quale Conte, finalmente libero dalla tenaglia di Draghi e Letta, intraprenderà il percorso per creare il nuovo soggetto politico chiamato nei salotti della politica, il Melenchon de noantri, come avevamo già raccontato molto tempo fa su Globalist.

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