Berlusconi vuole tornare in campo e lancia un proclama (dimenticando i disastri che ha causato all'Italia)
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Berlusconi vuole tornare in campo e lancia un proclama (dimenticando i disastri che ha causato all'Italia)

Presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un videomessaggio: "Vorrei al tempo stesso un Paese come accadeva quando governavamo"

Berlusconi vuole tornare in campo e lancia un proclama (dimenticando i disastri che ha causato all'Italia)
Silvio Berlusconi
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9 Luglio 2022 - 11.47


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Ha parlato la mammola. Non l’ex premier che ha trasformato l’Italia in una barzelletta e ha usato il potere per le leggi ad personam in pieno conflitto di interesse.

Il premier che ha fatto votare che Ruby fosse la nipote di Mubarak e che diede vita ad un vergognoso mercato per portare dalla sua parte parlamentati utili a far cadere il governo Prodi. Il premier del debito pubblico e dello spread che stava per mandare in bancarotta l’Italia.

“Se tornassi al governo vorrei un Paese che stesse senza ambiguità dalla parte dell’Europa e dell’Occidente, perché questo è il nostro ruolo nel mondo, questi sono i valori che condividiamo con i nostri amici ed alleati.

Vorrei al tempo stesso un Paese abbastanza autorevole che, come accadeva quando governavamo, fosse ascoltato con rispetto e potesse condizionare i grandi processi di pace nel mondo, oggi più necessari che mai”. Lo afferma il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in un videomessaggio pubblicato su facebook.

“Vorrei – ha spiegato il leader di Forza Italia – un Paese davvero libero, nel quale chi perde le elezioni non debba avere paura delle ritorsioni dell’avversario che le ha vinte. Vorrei un Paese nel quale la libertà non fosse concessa dallo Stato, ma fosse un diritto naturale per ogni essere umano. Un Paese dove lo Stato e le istituzioni siano sentiti come la casa di tutti e non come qualcosa di ostile, da cui difendersi”.

E poi, prosegue Berlusconi, “vorrei un Paese nel quale lo Stato non portasse via a nessuno, attraverso le tasse, più di un quarto dei frutti del proprio lavoro. E’ il livello di imposizione fiscale che tutti noi istintivamente sentiamo come giusto, come accettabile per concorrere ai bisogni della collettività e dei più deboli in particolare. Oltre questo livello le tasse diventano un vero esproprio”.

“Vorrei un Paese – continua il leader di Forza Italia – nel quale un cittadino messo sotto processo fosse davvero considerato innocente, e trattato da innocente, fino ad una eventuale condanna definitiva, sulla base di prove inconfutabili. E naturalmente un Paese nel quale la giustizia non fosse utilizzata come arma per eliminare l’avversario politico e un Paese dove, chi è assolto, non possa essere richiamato in giudizio”.

Infine, conclude Berlusconi, “vorrei un Paese nel quale si tutelasse davvero la famiglia naturale, come nucleo fondante della società. Un Paese che tornasse ad offrire una speranza ai giovani e delle certezze agli anziani”.

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