Senza le scissioni dove sarebbe il partito democratico? E c’è la possibilità che torni a crescere diventando il centro di una alleanza davvero progressista? «Lavoriamo per un Partito democratico forte che arrivi, da solo, al 30% e diventi il perno della coalizione europeista, riformista, progressista e ambientalista che intendiamo costruire per battere la destra nel 2023».
Lo afferma il responsabile Sicurezza del Pd, Enrico Borghi, rispondendo alla domanda se l’alleanza organica con il M5S sia superata.
«Quando il Pd è unito si trasforma in un magnete capace non solo di fare scelte coesive e di innovazione, ma anche di guidare un processo di aggregazione più ampio, che va oltre il perimetro giallorosso. Il civismo, in sostanza, – spiega Borghi – può essere il lievito che ai tempi dell’Ulivo permise di superare la sclerotizzazione dei partiti».
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