La doppia morale di Matteo Salvini: quando le cose le fanno gli altri sono sbagliate, se le fa lui sono giuste.
Se arrestano un leghista ci vuole il garantismo, se arrestano uno straniero è gogna pubblica sui suoi social.
E anche adesso: «Io non so cosa stia cercando di fare Di Maio. Sono settimane che leggiamo di beghe, litigi, di chi va e di chi viene… Sui giornali leggo che ci sono di mezzo litigi sulle poltrone, sul limite del secondo mandato e che, chi è uscito dal M5s, ha cambiato partito per essere rieletto. Io sono 30 anni che sono nella Lega e penso che quando cambi partito e non molli la poltrona, simpatico non mi stai».
Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, commentando a «Mattino 5» su Canale 5 la scissione di Luigi Di Maio dal M5s e la nascita di Ipf.
Benissimo. Peccato che anche in questa legislatura nel suo gruppo ci siano eletti con M5s e poi passati armi e bagagli e in pompa magna con lui. Per caso li ha rifiutati?
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