Guidonia, il malinconico tramonto M5s: avevano il sindaco e ora nemmeno un consigliere comunale
Top

Guidonia, il malinconico tramonto M5s: avevano il sindaco e ora nemmeno un consigliere comunale

Succede a Guidonia Montecelio, la più grande città della provincia di Roma e la terza del Lazio dopo Latina. Quasi 100 mila abitanti

Guidonia, il malinconico tramonto M5s: avevano il sindaco e ora nemmeno un consigliere comunale
Trionfo M5s a Guidonia nel 2017
Preroll

Tommaso Verga Modifica articolo

15 Giugno 2022 - 22.05


ATF

A Guidonia Montecelio, la più grande città della provincia di Roma – ormai 100mila abitanti su 79,06Km2 –, la terza nel Lazio dopo Latina, il «campo largo» di Enrico Letta ha mantenuto le caratteristiche di un orticello di arbusti rinsecchiti. Nel nuovo Consiglio comunale, la coalizione uscente MS5-PD non vedrà rappresentanti del Movimento 5stelle – che cinque anni fa a Guidonia Montecelio aveva eletto il sindaco Michel Barbet – mentre le certezze dei democrat risiedono nel candidato sindaco «unitario» Alberto Cuccuru (27,26%), segretario regionale del Masci, gli adulti scout, e nei due consiglieri (che potrebbero salire a tre) rappresentanti le “correnti” del senatore castellano Bruno Astorre e del tiburtino Marco Vincenzi, presidente del Consiglio regionale. «Medaglie» sopravvissute alle dimissioni proprio per tale motivo, di Nicola Zingaretti da segretario del Partito democratico.

Nonostante si fregi del titolo di primo partito, il Pd altro non potrà che guardare il ballottaggio del 26 giugno tra i rappresentanti delle due destre in contesa. Quella prevalente al turno del 12 giugno, il cosiddetto nuovo Polo civico (ad ogni consultazione ce n’è uno “nuovo”) – sostenuto da Italia viva, dai residui del PSI, del PCI, e da Azione di Carlo Calenda –, propone agli elettori il primo sindaco di ascendenza missina Mauro Lombardo (35,28%); contro, l’altra del polo “classico”, rappresentata da Alfonso Masini (27.88). Possibile però che le relazioni tra voto e liste d’appoggio possa subire qualche variazione. 

Non va escluso infatti, che il risultato possa essere investito dal “ciclone” par conditio e/o pubblicità redazionale spacciata per articoli veri e propri, addirittura firmati. 

Invece, a “bocce ferme”, la categoria della politica mentre presume il voto di Fratelli d’Italia e del primo eletto Adalberto Bertucci per Alfonso Masini, espressione di Forza Italia, deve fare i conti con i trascorsi di Mauro Lombardo, che ebbe il suo iniziale momento di popolarità, il primo, nel lancio dei finocchi a Vladimir Luxuria in un comizio a Guidonia Montecelio della rappresentante di Rifondazione comunista a fine marzo 2006.

L’orientamento decisamente contro l’elezione di Masini, è costituito dal rapporto tra Adalberto Bertucci e Mauro Lombardo, nato con l’assunzione a febbraio 2009 – come risulta dal curriculum –  del giovane camerata di Guidonia Montecelio da parte del primo, amministratore delegato della società di trasporto capitolina. Incarico: dirigente dell’ufficio acquisti dell’Atac, retto fino al gennaio 2015. Nella galassia post-Movimento sociale, Mauro Lombardo si distingueva per l’appartenenza alla Fondazione Nuova Italia, la «corrente» di Gianni Alemanno.

Rappresentante del Polo civico «nato perché siamo usciti dai partiti», nel 1995 Mauro Lombardo è stato eletto consigliere comunale a Guidonia Montecelio; nel 2000 assessore prima all’Urbanistica poi al Bilancio e alle Finanze della giunta di centrodestra di Stefano Sassano (e non del padre Amedeo: quest’ultimo non è stato mai sindaco e comunque attribuire di aver ricoperto cariche istituzionali, di per sé, non può ritenersi diffamatorio); nel 2009 Mauro Lombardo divenne vicesindaco con delega allo Sport e ai Trasporti nella prima squadra di governo di Eligio Rubeis. 

Si dà atto che Mauro Lombardo ha ricoperto cariche soltanto nella prima giunta Rubeis, del tutto estranea alle vicende della seconda giunta Rubeis (che terminò l’attività con l’«operazione tartaruga»). Pertanto ci si scusa se nel testo dell’articolo contestato non risulta chiara la distinzione.

Nelle elezioni appena terminate, tutti i prelevati dell’«operazione tartaruga» (così definita da Francesco Menditto, il procuratore capo della Repubblica di Tivoli), hanno ritrovato lo spazio per rimettersi in movimento. Il risultato li ha soddisfatti.

Chiunque tra i due verrà eletto il 26 giugno, si troverà a dover fare i conti prima d’altro con la «questione rifiuti». E’ del tutto probabile che Manlio Cerroni, il Supremo, pretenda l’accoglimento del patto sottoscritto con Eligio Rubeis, il sindaco di Forza Italia. Un accordo contro la città, seguito all’«ospitalità» offerta alla discarica (chiusa nel 2014 e tuttora da bonificare) al servizio, a volte, per più di cento Comuni della provincia romana, la seconda dopo Malagrotta, insediata nel Parco archeologico regionale dell’Inviolata (come se la monnezza di Roma venisse scaricata sull’Appia Antica o a Ostia). 

Le pressioni di varia provenienza riguarderanno l’avvio dell’impianto TMB, mai entrato in funzione per l’opposizione dei «progressisti» – il Pd perse una causa in proposito – e del sindaco pentastellato uscente. Colpito, proprio a fine mandato, da una citazione con la quale Manlio Cerroni lo vuole in tribunale. Chissà, forse, avendo dalla sua i partiti favorevoli al funzionamento dell’impianto, il Supremo ritirerà la chiamata in giudizio di  Michel Barbet. Poi si vedrà se il TMB partirà.

Richiesta di rettifica

In relazione all’oggetto ed in nome e per conto dell’Avv. Mauro Lombardo, già candidato Sindaco al Comune di Guidonia Montecelio per il “Nuovo Polo Civico”, dal quale ho ricevuto espresso mandato e facendo seguito al Vs. articolo pubblicato on-line il giorno 15.06.2022 a firma del sig. Tommaso Verga, Vi significo quanto segue.

Ebbene, detto articolo già strumentale e pretestuoso nei contenuti, è altresì lesivo della dignità personale e del decoro professionale del mio assistito non solo perchè fa riferimento a fatti e circostanze alle quali il mio patrocinato è del tutto estraneo, ma anche perchè è fin troppo evidente che quanto riportato dal sig. Verga è diffamatorio e per l’effetto in alcun modo tollerabile.

Infatti, e per dovere di verità si precisa che l’Avv. Mauro Lombardo non è mai stato assunto quale operatore dell’Atac S.p.a. alla paventata somma di euro 19.000,00 annui come inopinatamente riportato nel richiamato articolo, al contrario Egli è stato chiamato esclusivamente e direttamente a svolgere le funzioni di Dirigente nell’azienda Atac S.p.a. certamente per i documentati meriti professionali legati alla pregressa esperienza di Amm.re Delegato dell’azienda di trasporto pubblico locale di Grosseto, e non anche per gli asseriti “meriti politici” afferenti la vicenda giudiziaria, anche qui cui il mio assistito è totalmente estraneo, meglio nota come “parentopoli”.

Poste tali doverose precisazioni, devo oltremodo evidenziare che il mio Cliente – contrariamente a quanto da Voi infondatamente dedotto nell’articolo de quo e dal sig.re Tommaso Verga che si è premurato di scriverlo – non ha mai ricoperto l’incarico di Vice Sindaco del Comune di Guidonia sotto l’egida del Sindaco Amedeo Sassano prima e del figlio Stefano Sassano dopo, considerato che Egli, invece, ma solo per il primo anno del primo mandato del Sindaco Eligio Rubeis, peraltro culminato con la rielezione e non anche con gli “arresti a Rebibbia”, ha ricoperto la carica di Vice Sindaco e di Assessore allo Sport, e dunque non all’Urbanistica, prima di concludere con le Sue dimissioni senza aver avuto alcun ruolo e/o incarico nella rielezione dell’allora Sindaco Rubeis. 

Infine, e non certo per ordine d’importanza, devo sottolineare che le infondate e diffamatorie asserzioni richiamate nell’articolo in questione sono già state oggetto di accertamento giudiziario da parte del Tribunale Civile di Roma che con due distinte sentenze in danno del quotidiano “Il Messaggero e del giornalista redattore”, in data 16.10.2015 (rg. 38815/2014) nonchè in data 04.04.2018 (rg. 12469/2016) ha condannato quella testata giornalista ad un significativo risarcimento del danno in favore del mio assistito, oltre ovviamente alle spese di lite.

Per quanto sopra viste le infondate, pretestuose, strumentali e diffamatorie asserizioni di cui al vs. artcolo del 15.06.2022 a firma del sig.re Tommaso Verga, V’Invito e Diffido all’immediata smentita e rettifica di quanto inopintamente dedotto, il tutto nel termine di giorni 5 (cinque) dal ricevimento della presente, con l’avvertimento che in difetto, e senza ulteriore indugio, sarà mia precisa cura adire le competenti Autorità Giudiziarie a tutela dell’integrità personale e professionale del mio Cliente, e comunque con riserva di ogni azione e/o ragione in Vs. danno.

La presente vale come formale atto di costituzione in mora interruttivo di qualsivoglia prescrizione e/o decadenza.

Cordialmente, Avv. Giovanni Porretta del Foro di Roma.

Native

Articoli correlati