Salvini si difende e fa la vittima. E soprattutto cerca per far passare la sua iniziativa unilaterale filo-Putin per una iniziativa di pace C’è una guerra, qualcuno l’ha scatenata: se devo chiedere di cessate il fuoco vado da quelli che l’hanno iniziata». Così il leader della Lega Matteo Salvini a Dritto e Rovescio su Rete4 in merito all’ipotesi di un suo viaggio a Mosca.
Andare in Russia… manco avessi parlato di guerra… non pensavo che parlare di pace portasse a tutte queste polemiche. C’è una guerra, se devo chiedere il cessate il fuoco vado da chi ha iniziato. Ma invece, apriti cielo».
«Sono stato in ambasciata ucraina, turca, cinese, russa e americana. E in Italia questa guerra la stiamo pagando», ha aggiunto facendo l’esempio del caro bollette e carburante. Noi, ha poi sottolineato, «elementi di dialogo tra Russia e Ucraina li abbiamo creati. Andare a cena con l’ambasciatore? Sì l’ho fatto e lo rifarò»
Le armi
«Io porterò il governo intero a parlare di pace. Il capo dell’Interpol ha detto una cosa preoccupante e importante ovvero che le armi inviate in Ucraina finiranno nelle mani delle organizzazioni criminali. Quando sento la gente in Parlamento `Mandiamo armi´, io dico `Occhio che quelle armi ti tornano indietro con gli interessi´.
Gli elogi a Trump
«Se invece di Biden ci fosse stato Trump alla presidenza degli Stati Uniti non ci sarebbe stata la guerra tra Russia e Ucraina». E infatti come tutti sanno l’unica preoccupazione di Trump (succube a Putin per il Russiagate) sull’Ucraina era quello di fare pressioni (possiamo dire ricattare) Zelensky perché lo aiutasse a impallinare giudiziariamente il figlio di Biden.
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