Salvini continua a spacciare per 'pace' il suo lavorìo pro Putin: "Non chiedo medaglie ma solo rispetto"
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Salvini continua a spacciare per 'pace' il suo lavorìo pro Putin: "Non chiedo medaglie ma solo rispetto"

Se devo chiedere il cessate il fuoco a chi lo devo chiedere? Agli eschimesi? Lo devo chiedere a chi ha iniziato l'invasione".

Salvini continua a spacciare per 'pace' il suo lavorìo pro Putin: "Non chiedo medaglie ma solo rispetto"
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1 Giugno 2022 - 17.36


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La verità è che Salvini è legato politicamente mani e piedi con Putin, il suo partito ha fatto un accordo con Russia Unita, il partito di Putin e lo stesso Capitan Nutella ha fatto cento giravolta ma non ha mai direttamente ed esplicitamente accusato Putin per l’invasione e per i crimini di guerra russi.

“Basta con questo fango e con questi processi sommari a reti unificate. Non faccio niente né per soldi né per interessi personali. In vacanza vado su una spiaggia o in una campagna italiana, non a Mosca o San Pietroburgo. Ma se posso fare qualcosa per la pace la faccio per salvare migliaia di posti di lavoro. Il Pd una volta difendeva i lavoratori, oggi che attacca chi parla di pace vada a raccontarlo a chi sta perdendo il lavoro”. Così il leader della Lega Matteo Salvini nel corso di una diretta sui social.

“Io non mi voglio sostituire a nessuno, voglio soltanto essere utile alla pace. Il Governo italiano crede alla pace. Io non chiedo medaglie, chiedo rispetto. Se devo chiedere il cessate il fuoco a chi lo devo chiedere? Agli eschimesi? Lo devo chiedere a chi ha iniziato l’invasione». Così il leader della Lega Matteo Salvini nel corso di una diretta social. «Non voglio medaglie ma nemmeno processi sommari a reti unificate – ha aggiunto – se Letta o Di Maio cercassero la pace io li incoraggerei”.

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Quindi Salvini non è credibile quando parla di pace perché è una persona sub- partes, come dimostra anche il lavorio con l’ambasciata russa e l’irritazione del Vaticano.

Ma Salvini, con la proverbiale faccia tosta, difende l’indifendibile. “Per la pace si lavora con ambasciatori e governi di tanti Paesi, alla luce del sole, comunicandolo anche a giornali e tivù più volte, avendo come unico obiettivo la fine della guerra. Io l`ho fatto e continuerò a farlo, spero in compagnia di tanti colleghi che in questi giorni criticano e chiacchierano, ma per arrivare alla Pace non muovono un dito, preferendo parlare di armi e guerra”.

Salvini dimentica che la pace non è la sottomissione di un popolo. E fa finta di non vedere che tutte – ma proprio tutte – le posizioni politiche da lui espresse di riffa o di raffa vanno nella direzione favorevole a Putin: no all’invio di armi in Ucraina (la Lega ha votato sì ma poi Salvini ha iniziato con i suoi interessati distinguo) no alle sanzioni (la Lega ha votato sì ma Salvini si è messo di traverso) e no all’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato.

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Certo questi posizioni sono condivise anche da altri politicamente distanti da Salvini. Ma nessuno di loro ha fatto accordi con Russia Unita, nessuno di loro è andato a Mosca accompagnato dal Savoini di turno e nessuno di loro girava con le magliette di Putin.

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