Parla il consulente della Lega, Capuano: "Razov ha incontrato Salvini. E lo ha invitato a ..."
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Parla il consulente della Lega, Capuano: "Razov ha incontrato Salvini. E lo ha invitato a ..."

Capuano: "Razov ha incontrato Salvini. E lo ha invitato a fare altri passi".

Parla il consulente della Lega, Capuano: "Razov ha incontrato Salvini. E lo ha invitato a ..."
Salvini, Capuano, Putin
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1 Giugno 2022 - 09.24


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Antonio Capuano, consulente del segretario leghista, questa volta parla in un’intervista al Corriere della Sera: “La svolta avviene il 19 maggio l’intervento di Matteo Salvini in Senato è apprezzato dai russi che capiscono che c’è la volontà di fare sul serio per fermare la guerra”.

“I russi hanno capito che Salvini voleva spendersi davvero. E lo hanno invitato a fare altri passi”. Secondo Capuano, l’interlocutore era “l’ambasciatore” russo in Italia, Sergey Razov. “Il segretario della Lega ha spiegato il suo progetto in quattro punti, dall’altra parte è arrivata un’apertura di credito”, sostiene. “La conditio sine qua non – ricostruisce Capuano – era il cessate il fuoco. La risposta è stata siamo disponibili a parlarne, la strada percorribile il confronto si doveva spostare a Mosca ma il risultato era portata di mano. Per la prima volta una tregua era possibile. Il piano che era già stato messo a punto. È stato affinato. Poi ci si è dedicati al tentativo di coinvolgere un garante morale”.

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Allude al Papa? “Sì, Papa Francesco ha detto più volte di volersi recare a Kiev non a caso c’è stato un’udienza” di Salvini “in Vaticano”. Non crede che fosse un’iniziativa velleitaria? “Per nulla – risponde Capuano -. Il nostro piano ha tutte le caratteristiche per raggiungere l’obiettivo”. C’era anche lei all’incontro con l’ambasciatore russo del 1 marzo? “No, non ne sapevo nulla. Ma non è un segreto che Salvini abbia incontrato l’ambasciatore – replica -. Non vedo dove sia il problema. Un politico non può avere rapporti con l’autorità diplomatiche?”. “Io sono pronto spiegare” al Copasir, “non c’è nulla di segreto”. “Al momento più opportuno avremmo informato  sia il premier che il partito. Salvini non avrebbe scavalcato nessuno. Certe operazioni non si possono mettere in piazza”, conclude.

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