Russiagate padano: «Le interviste concesse oggi a vari giornali dall’avvocato Antonio Capuano, consulente di diverse ambasciate fra cui quella russa, svelano uno scenario tanto inquietante quanto inammissibile. Matteo Salvini, con l’assistenza di Capuano, stava lavorando da settimane a un sedicente `piano di pace´, con contatti sia con l’ambasciata russa in Italia sia con esponenti russi a Mosca, senza avere minimamente informato della sua iniziativa né il premier Draghi né il ministro degli Esteri Di Mario né il ministro della Difesa Guerini. Si comprende ora perché Salvini non abbia mai revocato ufficialmente l’accordo di collaborazione fra la Lega e Russia Unita, il partito di Putin, siglato a Mosca nel 2017».
Così in una nota Massimiliano Iervolino, Igor Boni e Giulio Manfredi, segretario, presidente e membro di giunta di Radicali Italiani che citano le parole di Sergey Markov, attuale direttore dell’Istituto di Ricerche Politiche a Mosca, secondo il quale sarebbe possibile che Salvini venga ricevuto da Putin. «Chiediamo al premier Draghi di convocare urgentemente Matteo Salvini per chiarimenti sulla sua iniziativa che intacca gravemente la compattezza del governo italiano e rappresenta platealmente la prova che l’Italia è ancora il ventre molle dell’Unione Europea, in cui gli uomini di Putin possono trovare complicità, connivenze, alleanze. A maggior ragione ora, diventa estremamente importante che le istituzioni reagiscano ai tentativi russi di inquinamento con atti anche simbolici ma comunque significativi: dopo averlo chiesto formalmente il 29 marzo scorso, con nota inviata sia al Quirinale sia alla Farnesina, rinnoviamo la richiesta al presidente Mattarella di revocare tutte (dopo le quattro revoche del 9 maggio, ne restano ancora 25) onorificenze della Repubblica Italiana concesse dal 2014 ad esponenti del regime di Putin; e di farlo entro il 2 giugno, festa della Repubblica. È quanto chiede anche la Mozione Generale approvata ieri dal Comitato nazionale di Radicali italiani, che, tra l’altro, ha rilanciato l’appello `Putin all’Aja´, per sostenere l’incriminazione di Vladimir Putin alla Corte Penale Internazionale dell’Aja, per crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi dagli occupanti russi in Ucraina», concludono.
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