Ucraina, Draghi a Strasburgo: "La pace è la nostra sfida più importante"
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Ucraina, Draghi a Strasburgo: "La pace è la nostra sfida più importante"

Il Presidente del Consiglio ha parlato al Parlamento Europeo, sottolineando la volontà del suo governo di portare avanti una soluzione diplomatica per risolvere il conflitto in Ucraina. Poi l'affondo sul bonus 110%.

Ucraina, Draghi a Strasburgo: "La pace è la nostra sfida più importante"
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3 Maggio 2022 - 14.06


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Mario Draghi è a Strasburgo e ha parlato al Parlamento Europeo, trattando i temi più caldi del momento. L’esordio è dedicato alla guerra in Ucraina.

“Le sfide dell’Unione europea sono molte, la piu’ importante e’ la pace, ma ce ne sono molte altre. La risposta principale a tutte le sfide e’ che l’integrazione e’ la nostra migliore alleata”, ha detto il premier durante la plenaria. “Ho parlato di federalismo pragmatico. Significa che l’unico modo di affrontare le nostre sfide sia quello di affrontarle insieme, disegnarle e sorvegliarle insieme. Significa assicurarsi che i soldi siano ben spesi, tutti insieme. L’Italia si sente responsabile di su ogni fronte”, ha aggiunto.

“La guerra in Ucraina pone l’Unione Europea davanti a una delle più gravi crisi della sua storia. Una crisi che è insieme umanitaria, securitaria, energetica, economica. E che avviene mentre i nostri Paesi sono ancora alle prese con le conseguenze della maggiore emergenza sanitaria degli ultimi cento anni”

“L’Italia, come Paese fondatore dell’Unione Europea, come Paese che crede profondamente nella pace, è pronta a impegnarsi in prima linea per raggiungere una soluzione diplomatica”

“L’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia ha rimesso in discussione la più grande conquista dell’Unione Europea: la pace nel nostro continente. Una pace basata sul rispetto dei confini territoriali, dello stato di diritto, della sovranità democratica; sull’utilizzo della diplomazia come mezzo di risoluzione delle controversie tra Stati. Sul rispetto dei diritti umani, oltraggiati a Mariupol, a Bucha, e in tutti i luoghi in cui si è scatenata la violenza dell’esercito russo nei confronti di civili inermi”. 

Un passaggio importante anche sulla crisi economica e produttiva, che potrebbe portare ad altrettanto gravi crisi alimentari e social.

“A marzo, i prezzi dei cereali e delle principali derrate alimentari hanno toccato i massimi storici. Secondo la FAO, 13 milioni di persone in più potrebbero soffrire la fame tra il 2022 e il 2026 a causa della guerra in Ucraina. Molti Paesi, soprattutto dell’Africa e del Medio Oriente, sono più vulnerabili a questi rischi e potrebbero vivere periodi di instabilità politica e sociale. Non possiamo permettere che questo accada. Il nostro impegno, attraverso le banche di sviluppo e le istituzioni finanziare multilaterali deve essere massimo”

“Serve capacità di arrivare a risposte che sono unite pur essendo noi diversi, è lì la difficoltà vera che dobbiamo riuscire a superarla per aver successo come Europa, è lì che si vede il federalismo pragmatico. Se ciò richiederà un percorso per la revisione dei trattati percorriamolo con coraggio e con fiducia”.

Il premier ha poi toccato il nodo energia

“Le imprese che operano nel settore della produzione dell’energia elettrica e delle energie fossili hanno fatto profitti incredibili, certo. Ma anche Paesi, come la Norvegia. Dove ci sono 150 miliardi di dollari extra per un Paese di 5 milioni di persone”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi intervenendo alla plenaria del Parlamento Europeo. “Noi abbiamo deciso di rinnovare la tassazione extra sui profitti all’energia”.

“Il nostro governo è nato come governo ecologico, fa del clima e della transizione digitale i suoi pilastri più importanti. Ma non siamo d’accordo su tutto, sul bonus del 110% non lo siamo, perché il costo di efficientamento è più che triplicato e il prezzo degli investimenti per attuare le ristrutturazioni sono triplicati, perché toglie la trattativa sul prezzo”.

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