C’era da aspettarselo: persino in tempi di guerra, persino mentre volano le bombe, Simone Pillon non perde occasione per spargere il suo veleno omofobo e discriminatorio. Mettendo bocca in questioni più grandi di lui, che non comprende e che ha sempre rifiutato di comprendere.
Come ormai sappiamo, le donne trans ucraine sono bloccate al confine e non possono scappare dalla guerra per una stortura burocratica: sul passaporto risultano ancora come di sesso maschile e poiché in Ucraina vige la legge marziale a causa dell’invasione russa, tutti gli uomini tra i 18 e i 60 anni sono obbligati a combattere. Le donne trans, che sono donne, sono quindi costrette a indossare l’elmetto.
Il commento di Simone Pillon risulta particolarmente odioso: “Il governo ucraino autorizza giustamente all’espatrio solo alle donne, i bambini e gli anziani, perché gli uomini sono chiamati a restare e a battersi per difendere il loro Paese dall’aggressione”. E riguardo la richiesta di corridoi umanitari per far scappare le donne trans dall’Ucraina, Pillon riesce ad essere ancora più irrispettoso: “Siamo davanti a prese di posizione ideologiche, anche in un frangente tanto grave. Sono quelli del ‘pride’, ‘dell’orgoglio Lgbt’, ma francamente non mi pare un atteggiamento di cui andare molto orgogliosi”.