Solo ieri Salvini diceva di “non essere felice quando si parla di armi”. Oggi, un suo tweet campeggia sul suo profilo, in cui scrive ‘Il taser funziona. Dalle parole ai fatti’ condividendo un articolo di Repubblica in cui si annuncia che a Torino è bastata la scintilla del taser a “convincere l’immigrato” ad arrendersi subito.
La storia dietro questo titolo per cui Salvini esulta è avvenuta ieri a Torino: il taser è in dotazione da soli due giorni alle volanti della polizia ed è stato subito usato per lo sgombero della ex Gondrand, terreno e palazzine abbandonate dal 2017 in via Cigna, rifugio per molte persone senza dimora tra cui molti stranieri.
Quando è arrivata la polizia, un ragazzo del Gambia di 25 anni ha provato a minacciare i poliziotti con una bottiglia ed è intervenuta la pattuglia taser. Non è stato necessario utilizzare davvero la scarica elettrica sul ragazzo. È bastato far scattare quello che in termini tecnici viene definito “arco voltaico”, una scintilla di avvertimento che fa lampeggiare il taser prima di far scattare la scarica elettrica: il giovane si è calmato ed è portato in commissariato, a Barriera di Milano dove è stato arrestato per resistenza.
Il taser, lo ricordiamo, è un’arma a tutti gli effetti che può avere degli effetti anche mortali su chi – e il poliziotto che lo usa non può saperlo – per esempio soffre di problemi cardiaci. Per fortuna, la procura di Torino ha definito in modo molto rigido le regole di utilizzo dell’arma elettrica. L’unità taser interviene sempre su indicazione della centrale operativa che deve allertare ogni volta anche il 118 e richiederne l’intervento (a dimostrazione della pericolosità dell’arma) se vengono colpite parti sensibili o in caso di reazione eccessiva alla pistola elettrica.
Preme comunque sottolineare come Salvini, il pacifista, non abbia fatto passare un giorno per festeggiare l’impiego di una nuova arma in mano alla polizia, mentre si cosparge il capo di cenere per l’invio di armi alla resistenza in Ucraina.
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