Lo ha fatto davvero: Matteo Salvini si è recato a Varsavia, in Polonia, insieme al capogruppo della Lega al Parlamento Europeo Marco Campomenosi e dal coordinatore federale dei giovani del partito, il deputato Luca Toccalini. Si recherà domani al confine con l’Ucraina (e non a Leopoli, come aveva inizialmente detto).
Salvini non è l’unico parlamentare italiano in Polonia: anche il deputato della Lega Paolo Grimoldi, il senatore Massimo Mallegni di Forza Italia e il deputato M5S Niccolò Invidia sono in partenza in queste ore verso la capitale polacca. La missione prevede incontri a Varsavia tra Grimoldi, presidente della delegazione italiana dell’Osce, e la presidente della delegazione ucraina Mykyta Poturayev.
Grimoldi, che essendo leghista porta avanti la retorica di Salvini, dichiara: Andremo lì per ringraziare i polacchi per quanto stanno facendo, hanno già accolto quasi un milione di profughi dall’Ucraina. Per anni Polonia e Ungheria sono state criticate, ma la verità è che hanno detto no ai flussi clandestini, oggi sono in prima linea per l’accoglienza umanitaria”.
“Qualcuno – sottolinea – dovrebbe chieder scusa a questi due paesi”. Andrebbe ricordato a Grimoldi, e alla Lega in generale, che pochi chilometri più a nord del confine con l’Ucraina, la Polonia ‘in prima linea’ sta ancora tenendo le porte chiuse a quei profughi che Salvini ha definito ‘non veri’.
Non veri perché con la pelle scura, o di religione islamica. Le guerre da cui scappano, però, sono vere quanto quella in Ucraina, molto più antiche e lontane dai riflettori che il mondo ha puntato nell’est dell’Europa. La propaganda di Salvini e della Lega non si ferma nemmeno di fronte alla guerra. E Salvini, che l’ultima volta che si è recato in quelle terre, aveva con sé una maglietta con la faccia di Vladimir Putin, dovrebbe solo tacere e vergognarsi.
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