Ucraina, il Ministero della Salute allerta le Regioni: tamponi e vaccini per i rifugiati
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Ucraina, il Ministero della Salute allerta le Regioni: tamponi e vaccini per i rifugiati

In attesa del flusso di profughi proveniente dall'Ucraina, il Ministero della Salute ha preallertato le Regioni su tamponi e vaccini

Ucraina, il Ministero della Salute allerta le Regioni: tamponi e vaccini per i rifugiati
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4 Marzo 2022 - 11.06


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Le Regioni italiane sono state allertate dal ministero della Salute, per predisporre le adeguate misure nell’ottica di poter garantire tamponi e vaccini anti-Covid ai rifugiati dell’Ucraina: “In relazione alla crisi in corso e in previsione dei conseguenti fenomeni migratori verso il nostro Paese, si prega di voler allertare le Aziende Sanitarie Locali ai fini della individuazione e predisposizione di risorse necessarie all’esecuzione di test diagnostici-tamponi oro/rinofaringei antigenici e molecolari per infezione da SarsCoV2 ed alla somministrazione di vaccini anti-Covid e altre vaccinazioni di routine per tale popolazione a rischio”. Lo indica la nuova circolare ministeriale.

La circolare ‘Crisi Ucraina – Prime Indicazioni per Aziende Sanitarie Locali’ è firmata dal direttore della Prevenzione del dicastero Gianni Rezza e dal direttore programmazione sanitaria Andrea Urbani.

Le Asl, si legge, “dovranno, inoltre, assicurare le necessarie attività di sorveglianza, prevenzione e profilassi vaccinale anche in relazione alle altre malattie infettive”

Si richiama inoltre l’attenzione in particolare alla “precoce identificazione delle persone con esigenze particolari e specifiche vulnerabilità, si pensa ad esempio ai minori stranieri non accompagnati, alle donne in stato di gravidanza, ai nuclei familiari monoparentali”.

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Per i cittadini che provengono dall’Ucraina, “indipendentemente dalla cittadinanza, privi di digital Passenger Locator Form o di certificazione verde Covid-19, le ASL territorialmente competenti provvederanno all’esecuzione dei test diagnostici nelle 48 ore dall’ingresso, laddove non avvenuta al momento dell’entrata nei confini Nazionali”, prevede ancora la circolare. Tutti coloro che verranno individuati come casi o contatti di caso (esempio allo screening nei Punti di accoglienza) andranno gestiti secondo la normativa vigente.

“Si raccomanda di offrire la vaccinazione anti SarsCoV2/Covid-19, in accordo con le indicazioni del Piano nazionale di vaccinazione anti SarsCoV2, a tutti i soggetti a partire dai 5 anni di età che dichiarano di non essere vaccinati o non sono in possesso di documentazione attestante la vaccinazione, comprensiva della dose di richiamo per i soggetti a partire dai 12 anni di età”. L’effettuazione della vaccinazione, si precisa, “andrà regolarmente registrata a sistema assegnando ai richiedenti un codice STP”.   

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