Carlo Calenda, ospite a ‘L’Aria che Tira’, ha ribadito il suo ‘no’ ad eventuali alleanze con M5s o Fratelli d’Italiae ha rilanciato l’obiettivo del 20% per ‘Azione’ e assicura che tirerà dritto per la sua strada, a maggior ragione se Enrico Letta non lascerà i 5S.
“Noi siamo il campo della cultura di Governo” ha detto Carlo Calenda: “Non ho detto che porterò ‘Azione’ al 20% alle prossime elezioni, ma resta un mio obiettivo arrivare a quella cifra, come fatto a Roma, perché dobbiamo pensare a un grande partito e lavorare per questo… A Fi e Pd, a Giorgetti e Speranza, ho detto di venire nel nostro campo” sganciandosi da populismo e sovranismo”.
”Io non credo che Di Maio – avverte Calenda – sia un interlocutore, è quello che ha fatto saltare per l’aria l’Ilva… Quei 4 miliardi li hanno investiti in Francia. Di Maio è quello che ha fatto la battaglia sul Tap dicendomi qualunque cosa… Nel Movimento cinque stelle ci sono tante anime, non ho odio teologico nei loro confronti, ma i grillini nella forma attuale e passata sono l’opposto della cultura di governo che noi vogliamo rappresentare”.
Il leader di ‘Azione’ ribadisce un altro ‘paletto’: ”Io stimo molto Giorgia Meloni per il lavoro politico che ha fatto, nel senso che penso sia una donna molto grintosa ma ovviamente non condivido le sue idee. Non ho un dialogo politico con lei…”.
Calenda si rivolge, quindi, a Enrico Letta, lanciando un vero e proprio avvertimento: ”So che Letta non abbandonerà il Movimento cinque stelle, ma noi andremo indipendenti anche con questa legge elettorale…”.
Infine, Calenda boccia l’idea di centro e di conseguenza considera tutte le manovre centriste senza costrutto politico: ”ho detto tantissime volte che non solo voglio stare lontano un milione di chilometri dal centro ma che considero il principio del centrismo un principio totalmente superato..”.
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