Il colloquio tra Giuseppe Conte, Beppe Grillo e legali dal notaio Amato è durata circa 2 ore e mezza. Nel corso della riunione hanno concordato tutti i legali, si apprende da fonti M5s, che le delibere sono valide alla luce del regolamento del 2018: si presenterà al tribunale di Napoli immediatamente istanza di revoca alla luce di questo documento che certifica la piena regolarità offrendo al giudice della causa di poter prendere atto della validità e quindi efficacia delle delibere contestate. Si confida che gli elementi emersi consentano di poter ottenere una tempestiva revoca, si sottolinea.
Come ricostruisce La Stampa, la soluzione era già sotto gli occhi di tutti ma nessuno, a partire da Vito Crimi, se n’era accorto. Un documento del 2018 avrebbe reso possibile “la presentazione immediata di una istanza di revoca della sospensione cautelativa dal tribunale di Napoli”.
Secondo il quotidiano torinese Conte “è furioso. Crimi non aveva capito – fanno sapere fonti M5S – che con quel documento si sarebbe potuta evitare la sospensione cautelativa dello Statuto e il conseguente azzeramento dei vertici grillini”.
Al momento viene quindi scartata l’ipotesi di un nuovo Comitato di garanzia e quindi successivamente di rieleggere l’ex premier come presidente del Movimento 5 Stelle.
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