Toti rilancia l'alleanza con Renzi e la Lega la prende male e avverte: "Pensi alla Liguria..."
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Toti rilancia l'alleanza con Renzi e la Lega la prende male e avverte: "Pensi alla Liguria..."

Il commissario regionale del Carroccio, Edoardo Rixi, ribadisce il concetto: "Ci fa piacere che il governatore della Liguria veda Renzi e pensi al suo futuro politico. Se, nel frattempo, riuscisse a nominare un assessore alla Sanità e uno al Bilancio..."

Toti rilancia l'alleanza con Renzi e la Lega la prende male e avverte: "Pensi alla Liguria..."
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4 Febbraio 2022 - 15.28


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A destra è tutti contro tutti: centristi contro sovranisti, sovranisti contro sovranisti, centristi contro centristi.

 I toni sono più pacati e gli obiettivi più chiari, ma lo sostanza dello strappo tra il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, e la Lega resta, all’indomani di un nuovo incontro romano tra il governatore e Matteo Renzi, per mettere a punto una nuova formazione politica centrista. Postando su Facebook una foto dell’articolo del “Secolo XIX”, che racconta delle ultime mosse nella capitale a margine delle cerimonie di giuramento e insediamento del presidente della Repubblica, il commissario regionale del Carroccio, Edoardo Rixi, ribadisce il concetto: “Ci fa piacere che il governatore della Liguria veda Renzi e pensi al suo futuro politico. Se, nel frattempo, riuscisse a nominare un assessore alla Sanità e uno al Bilancio, che si occupino di Liguria a tempo pieno, sarebbe utile”. La guerra fredda continua.

Le cronache romane e genovesi raccontano di un Toti più sorpreso che preoccupato. Il mantra del suo entourage, in queste ultime ore, è sempre lo stesso: il tentativo di allargamento del centrodestra verso Renzi, Calenda e +Europa era stato concordato già da tempo tra Toti e Salvini. Il processo è lungo, difficilmente succederà qualcosa nei prossimi giorni, anche se qualcuno dice che si stia lavorando sul nome della nuova formazione: “Italia al centro”, l’ipotesi più accreditata, per una federazione centrista che, in qualche modo, dovrebbe andare a dialogare e intersecarsi con quella più di destra, a cui sta lavorando Matteo Salvini. 

Tempi lunghi perché, nell’idea del governatore ligure, il passaggio fondamentale per dare vita alla nuova creatura centrista sarebbe una non scontata riforma in senso proporzionale della legge elettorale. Ma Toti ha anche da risolvere i conflitti interni con Brugnaro, che potrebbero portare al definitivo tramonto del progetto Coraggio Italia, mai del tutto decollato. E deve capire perché, dopo la rielezione di Mattarella, la Lega neghi, di fatto, di essere al corrente di un sostanziale via libera all’esplorazione della parte più a sinistra del mondo di centro. Last but least, la questione locale e le eventuali conseguenze della frattura nella sua maggioranza regionale.

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